Piste da sci aperte anche in zona arancione e rossa: il Cts approva le linee guida delle Regioni

Secondo le linee guida delle Regioni approvate dal Cts, in caso di zona arancione o rossa, le piste resteranno aperte ma con un tetto agli ingressi
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Le piste da sci sono rimaste chiuse per tutta la passata stagione invernale, lasciando in ginocchio il comparto, ma il 26 novembre potranno finalmente riaprire. Secondo le regole attuali, potranno riaprire per tutti i possessori di Green Pass, senza limitazioni di ingressi e skypass, in zona bianca o gialla. Secondo la richiesta delle Regioni al Governo nelle nuove linee guida appena approvate, in caso di zona arancione o rossa, le piste resteranno aperte ma con un tetto agli ingressi.

Le linee guida sulle riaperture delle attività economiche, appena validate dal Comitato tecnico scientifico, dovrebbero essere confermate dal Governo nel nuovo provvedimento sul Covid atteso la prossima settimana in Cdm. Il documento apre alla possibilità di consentire lo sci anche in zona rossa e arancione, prevedendo, “qualora sia prevista l’apertura degli impianti di risalita, di limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di titoli di viaggio vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio anche sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio anche sciistico, da definire sentiti i rappresentanti di categoria e delle strutture ricettive e concordati con le Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio”, si legge nelle linee guida.

Le linee guida appena approvate aggiungono anche la possibilità per i gestori di effettuare controlli a campione del Green Pass, considerata la possibilità che i titoli di viaggio siano acquistati online o tramite altre soluzioni digitali e abbiano validità plurigiornaliera. Sempre in zona arancione e rossa, “il tetto massimo di skipass giornalieri vendibili deve tenere conto non solo delle quote giornaliere ma anche di quelle settimanali e stagionali. A tale scopo, i gestori dovranno adottare sistemi di prenotazione che siano in grado di consentire una gestione strutturata del numero di utenti che possono effettivamente accedere agli impianti di risalita per ciascuna singola giornata, coordinandosi con le Aziende Sanitarie Locali e con le strutture ricettive. Nei comprensori che si estendono oltre i confini regionali e/o provinciali, le Regioni e/o le Province autonome confinanti devono coordinarsi per individuare misure idonee di prevenzione per la gestione deflussi e delle presenze”, si legge ancora nelle nuove linee guida

Per quanto riguarda le capienze degli impianti di risalita, le linee guida distinguono gli impianti chiusi da quelli aperti: per i primi (funivie, cabinovie) è prevista “una portata massima all’80% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina (mascherina chirurgica o dispositivo che conferisce superiore protezione come gli FFP2) a protezione delle vie respiratorie”. Per quanto riguarda gli impianti aperti (seggiovie, sciovie), la portata massima sarà invece “al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o dispositivo che conferisce superiore protezione come gli FFP2). La portata è ridotta all’80% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento”.

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