I dati ufficiali e le ultime notizie sulla pandemia di Coronavirus forniti dalla protezione civile: nelle ultime 24 ore in Italia ci sono stati 86 morti, 9.540 guariti e 17.959 nuovi casi su 564.698 tamponi. Oggi è risultato positivo il 3,18% dei tamponi effettuati, in aumento rispetto al dato di ieri. Il numero di casi giornalieri registrato oggi è il più alto dal 9 aprile scorso, quando erano stati 18.938.
Le Regioni con il maggior numero di contagi nelle ultime 24 ore sono Veneto (3.516), Lombardia (3.373) e Lazio (1.554).
Il bilancio aggiornato ad oggi in Italia è di:
- 134.472 morti
- 4.768.578 guariti
I pazienti attualmente positivi al Covid-19 in Italia sono 249.214 così suddivisi:
- 6.099 (+21) ricoverati in ospedale (2,45%)
- 791 (+15) ricoverati in terapia intensiva (0,32%)
- 242.324 (+8.284) in isolamento domiciliare (97,24%)
La distribuzione dei ricoveri Regione per Regione e la soglia della zona gialla
Il confronto con la situazione di un anno fa
Lo scorso anno, l’8 dicembre 2020, in Italia avevamo avuto 14.842 nuovi casi positivi giornalieri (vedi il bollettino), molti di meno rispetto ad oggi. Il numero dei morti e dei ricoveri era sensibilmente più alto (634 morti e oltre 33 mila ricoverati) perchè venivamo dalla seconda ondata che a novembre 2020 aveva spinto la curva epidemiologica ad oltre 40 mila nuovi casi giornalieri, provocando nelle settimane successive quel tragico aumento di ricoveri e decessi. Quest’anno, invece, la curva epidemiologica sta ancora continuando ad aumentare, così come i ricoveri e i decessi giornalieri, e se proseguirà con questo ritmo inevitabilmente anche i ricoveri e i decessi raggiungeranno gli stessi valori di un anno fa. La malattia non è cambiata affatto, così come non si vede un significativo effetto delle vaccinazioni di massa: l’8 dicembre 2020, senza vaccini, il 95,46% dei positivi era in isolamento domiciliare. In ospedale avevamo quindi il rimanente 4,54% dei positivi. Oggi la percentuale è molto simile: in isolamento domiciliare abbiamo il 97,24% dei positivi, e in ospedale il rimanente 2,76%. Una percentuale più bassa rispetto a un anno fa di appena l’1,8%, ma quest’anno abbiamo anche cure più veloci ed efficaci, le terapie domiciliari che consentono di curare a casa molti più pazienti di prima, gli anticorpi monoclonali che riducono la durata dei ricoveri dei pazienti con complicazioni, e inoltre con un ben più alto numero di tamponi quest’anno riusciamo a tracciare un numero più alto di asintomatici che c’erano anche un anno fa ma non erano noti.