“La scorsa settimana l’Europa e l’Asia Centrale hanno registrato 27mila nuovi decessi per Covid-19 e 2,6 milioni di nuovi casi. Le infezioni, ancora prevalentemente” causate “dalla variante Delta” di Sars- CoV-2, “sono ora superiori del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso“. Lo sottolinea Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, in una dichiarazione diffusa oggi per fare il punto sulla nuova variante Omicron del coronavirus pandemico.
La variante Omicron, dal canto suo, corre e “possiamo vedere un’altra tempesta in arrivo“: la nuova variante di Sars-CoV-2 “sta diventando dominante, o lo è già, in diversi Paesi” europei “tra cui Danimarca, Portogallo e Regno Unito, dove i suoi numeri raddoppiano ogni giorno e mezzo-3, con tassi di trasmissione mai visti prima“. Una velocità di diffusione che porterà Omicron a prevalere “entro poche settimane in più paesi della regione, mettendo a rischio la tenuta di sistemi sanitari già sotto pressione“.
E il monito lanciato Kluge. “Dalla sua identificazione, 27 giorni – ricorda – questa variante di fa è stata rilevata in almeno 38 dei 53 Stati membri della Regione europea dell’Oms“. E anche se su questo mutante “ci sono ancora numerose domande senza risposta“, è prevedibile che Omicron possa diventare “la dominante in circolazione nell’intera regione. L’enorme volume di nuove infezioni – avverte Kluge – potrebbe portare a più ricoveri ea interruzioni diffuse dei sistemi sanitari e di altri servizi critici”. Omicron “purtroppo ha già provocato ricoveri e morti“, evidenzia il direttore di Oms Europa, confermando che “questa può eludere la variante infettando ancora persone precedentemente contagiate, chi non si è vaccinato e chi lo ha fatto molti mesi fa”.
In particolare, i guariti da Covid hanno “da 3 a 5 volte più probabilità di essere reinfettati da OMICRON rispetto a Delta”.