Archeologia: migrazioni di massa hanno trasformato il DNA degli abitanti della Gran Bretagna nell’Età del Bronzo

Un nuovo studio rivela una terza migrazione precedentemente sconosciuta in Gran Bretagna che raggiunse il picco tra il 1000 e l'875 a.C.
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Una migrazione su larga scala, precedentemente non riconosciuta, dall’Europa continentale alla Gran Bretagna durante l‘Età del Bronzo media e tarda potrebbe aver facilitato la diffusione delle prime lingue celtiche. Questa scoperta, riportata sulla rivista Nature, aiuta a spiegare la composizione genetica delle persone che vivono oggi in Gran Bretagna. Lo studio evidenzia anche differenze nella frequenza di un allele associato alla tolleranza al lattosio, suggerendo che potrebbero esserci state differenze nell’uso dei prodotti lattiero-caseari nell’Età del Bronzo tra la Gran Bretagna e l’Europa centrale.

Gli studi sul DNA antico hanno rivelato che la Gran Bretagna ha sperimentato almeno due ricambi di popolazione su larga scala negli ultimi 10.000 anni. Si pensa che i primi agricoltori neolitici, vissuti intorno al 3950-2450 a.C., discendano dai primi agricoltori e cacciatori-raccoglitori europei (con circa l’80% e il 20% di antenati, rispettivamente). La seconda migrazione, intorno al 2450 a.C., fu associata all’arrivo degli europei continentali, che portarono antenati della steppa derivati ​​da pastori che vivevano nella steppa pontico-caspica (una regione che attraversa l’Europa e l’Asia tra il Mar Nero e il Mar Caspio). Questa ondata ha provocato una sostituzione di circa il 90% degli antenati della popolazione, dopodiché le proporzioni degli antenati delle steppe in Inghilterra e Scozia erano indistinguibili. Tuttavia, l’attuale proporzione di antenati della steppa è significativamente più bassa in Inghilterra. Eventi successivi devono essere accaduti per spiegare questo cambiamento, ma sono rimasti un mistero fino ad ora.

David Reich e colleghi hanno generato dati sull’intero genoma per 793 individui antichi di questo periodo di tempo, il più grande studio sul DNA antico riportato fino ad oggi. Rivelano una terza migrazione precedentemente sconosciuta in Gran Bretagna che raggiunse il picco tra il 1000 e l’875 a.C.. I migranti, che si pensa provenissero dalla Francia, hanno continuato a contribuire a circa la metà degli antenati delle persone dell’Età del Ferro in Inghilterra e Galles. La lingua si diffonde tipicamente attraverso il movimento delle persone, quindi i risultati supportano anche l’idea che le lingue celtiche siano arrivate in Gran Bretagna dalla Francia nella tarda Età del Bronzo. L’ampio pool di dati sul genoma ha anche evidenziato cambiamenti nella frequenza di una variante genica associata alla persistenza della lattasi nell’età adulta. Lo studio di questo allele indica che la capacità di digerire il latte vaccino è aumentata circa un millennio prima in Gran Bretagna rispetto all’Europa centrale. Questa scoperta solleva la possibilità che i prodotti lattiero-caseari abbiano svolto un ruolo culturale diverso in Gran Bretagna durante questo periodo, rispetto all’Europa centrale.

Da tempo sospettavamo dell’esistenza di rotte commerciali e ideologie condivise tra le comunità inglesi ed europee – afferma Ian Armit, che ha guidato lo studio – ma immaginavamo una scala ridotta, mentre la nostra analisi del DNA indica che le migrazioni interessavano un numero considerevole della società”.

Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con numeri elevatissimi di campioni genetici – precisa Ron Pinhasi, antropologo fisico e specialista di DNA antico presso l’Università di Vienna – questo ci ha permesso di condurre uno studio ad alta risoluzione. I nostri risultati indicano ad esempio che i prodotti lattiero-caseari erano utilizzati in modi qualitativamente diversi in Gran Bretagna rispetto al continente europeo”. “Sebbene le nuove prove del DNA facciano luce sulla sola Gran Bretagna – conclude Pinhasi – i dati che abbiamo ottenuto confermano una teoria archeologica nota da tempo, che la tarda Età del Bronzo fu caratterizzata da un periodo di contatti intensi e sostenuti tra molte comunità diverse”.

In un secondo articolo, pubblicato sempre pubblicato su Nature, lo stesso team ha esaminato i legami di parentela di 35 individui vissuti circa 5.700 anni fa, sepolti in una tomba a Hazleton North nel Gloucestershire, in Inghilterra.

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