Secondo le previsioni meteo non ci sarebbero più perturbazioni verso il Mediterraneo centrale e l’Italia da giovedì 30, dopodomani, e fino al 4 gennaio circa, quindi quasi per una settimana. Naturalmente a impedire il loro ingresso sul nostro bacino sarebbe l’annunciata, imponente alta pressione che via via nelle prossime ore e ancor più poi nei prossimi giorni, si imporrebbe su buona parte dell’Europa, oltre che anche su tutta l’Italia. In approssimazione alla Befana, quindi, e più esattamente da mercoledì 5 gennaio, secondo il prospetto modellistico ultimo, l’anticiclone subirebbe un primo attacco a opera di correnti sub-polari. l’alta pressione, infatti, sembrerebbe reggere con la base in corrispondenza dell’Europa occidentale mentre la parte orientale cederebbe rispetto all’avanzata di flussi moderatamente più freddi da Nord. Un attacco, quindi, di tipo meridiano che, stando alle attuali dinamiche, sarebbe anche in grado di veicolare area relativamente fredda verso l’Italia.
Il quadro evolutivo, tuttavia, non è ancora ben chiaro e non può essere diversamente data la distanza temporale ancora piuttosto ampia. La consistenza dell’area fredda dipenderebbe anche dalla resistenza del blocco anticiclonico e, a ora, questo aspetto non è molto valutabile. In ogni modo, la saccatura sub-polare è data per abbastanza penetrante proprio verso il bacino centrale del Mediterraneo, al punto da innescare con buona probabilità un minimo depressionario proprio sull’Italia. Stando alle ultime previsioni meteo, sulla base delle simulazioni appena elaborate dai modelli di calcolo, tornerebbero le piogge diffuse da Nord a Sud, anche se magari piuttosto veloci, con possibile maggiore insistenza dell’azione instabile sulle regioni centro-meridionali. Al momento le date indicate per questo primo peggioramento post-anticiclonico sono il 5 e il 6 gennaio, quindi Befana compresa. Ci sarebbero le condizioni bariche per una possibile instabilità anche localmente di tipo invernale, quindi con rischio di qualche nevicate fino a quote medio-basse però, ribadiamo, l’aspetto termico, in riferimento soprattutto alla consistenza, andrebbe vagliato a più stretto giro. La relazione di MeteoWeb continuerà a monitorare questo primo attacco all’alta pressione atteso sul finire della prima settimana di gennaio, attraverso quotidiani aggiornamenti.