Alla scoperta di Diamante: la “Città dei murales” della Calabria

Con oltre 330 dipinti murali Diamante è a buon diritto considerata uno dei borghi più di pinti d'Italia; ma la "Città dei Murales" della Calabria è uno scrigno anche di bellezze naturalistiche e storiche tutte da scoprire
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È stata definita anche “la città più dipinta d’Italia”, titolo che si è meritata grazie agli oltre 330 dipinti murali che la impreziosiscono: si tratta di Diamante, una splendida cittadina in Calabria che si colloca sulla maestosa Riviera dei cedri.
Oltre a costituire un vero e proprio museo a cielo aperto, impreziosito di recente con nuovi murales di alcuni tra i maggiori street-artist del mondo, la città dei murales è uno scrigno di preziose ricchezze proprio come suggerisce il suo nome.

La storia dei murales di Diamante

murales diamanteLa storia dei murales di Diamante inizia nel 1981, quando i primi dipinti fecero la loro comparsa nel borgo marinaro, poi si continuò con “Muralespanso” che ha previsto la diffusione delle opere d’arte nell’intero abitato.

L’idea di fare di Diamante una galleria a cielo aperto fu del pittore milanese Nani Razzetti, diamantese d’adozione, che propose al sindaco di allora di rivitalizzare il centro storico con dipinti murali che impreziosissero la città.
Si diede via quindi all’”Operazione Murale” che fece convergere su Diamante ben 83 artisti provenienti dall’Italia e dall’estero e che dal mese di giugno iniziarono a ridisegnare il volto del centro storico trasformandolo in una grande tela a cielo aperto.
Ben accolto anche dagli abitanti del luogo, il progetto si rivelò uno strumento per conservare il passato ed essere in grado di proiettarsi nel futuro.

Tra i dipinti murali di maggiore impatto vi fu il murales a mosaico dei coniugi Angiolina e Michele Sposito di Ferrara, in via Alfieri, che narrava l’antica storia della regione attraverso il ritrovamento del graffito parietale preistorico del “Toro di Papasidero” sino alle odierne civiltà di contadini e pescatori.

Tra il 1986 e il 1997 sono stati numerosi i murales che si sono aggiunti agli originari, tra di essi anche il Trittico di Marcon, che ha trovato sede nella località di Cirella e restituito vitalità all’antico borgo.

Diamante Murales 40

murales diamanteOggi le opere presenti nel comune calabro che a buon diritto è considerato uno dei borghi più dipinti d’Italia vi sono oltre 330 murales che hanno fatto da palcoscenico per alcuni dei maggiori artisti di strada della scena contemporanea internazionale.

Nell’estate 2021 a distanza di 40 anni dai primi dipinti, la città dai nasi all’insù ha celebrato la ricorrenza attraverso il progetto “Murales 40 – Diamante, Capitale italiana dell’Arte urbana” riproponendo l’appello agli artisti di tutto il mondo. Nel frattempo, la fama di Diamante si è diffusa in lidi molto lontani e a raccogliere la sfida di arricchire ulteriormente il patrimonio pittorico dei muri di Diamante sono stati 4 grandi street artist: Jorit, Tony Gallo, Krase e SteReal, che nello scorso agosto hanno realizzato 4 imponenti opere.

Jorit con il suo iperrealismo ha proposto il volto in primo piano in omaggio a Jean Michel Basquiat, che lo ricorda proprio nel 33esimo anniversario della sua morte.
Gallo ha proposto soggetti antropomorfi e onirici in grado di condurre altrove l’osservatore. SteReal, invece, ha scelto di rimanere nella rappresentazione della tradizione attraverso il dipinto che ritrae una donna mentre intreccia i peperoncini, parte essenziale della cultura di Diamante che sede del festival dedicato al peperoncino, ma anche importante messaggio che ribadisce, come nelle sue altre opere, la forza di essere donna contro le discriminazioni.
Kraser, infine, attraverso il suo lettering site-specific ha scelto di giocare di contrasti con colori psichedelici e forme neoclassiche che hanno dato forma al messaggero degli dèi Mercurio, attraverso un riuscito parallelismo tra il passato e il presente.

Nella cittadina operano tre importanti realtà dell’arte contemporanea: Gulìa Urbana, OSA – Operazione Street Art e Manufactory Project che hanno collaborato per sviluppare in sinergia l’esperienza di Diamante Murales 40 e proiettare nel futuro la promozione del patrimonio artistico e culturale del territorio.

Nel borgo si sono svolti anche numerosi interventi di restauro sui murales più anrichi che rischiavano di scomparire come quelli di Kodra ed Eva Krump, ma anche una serie di incontri, mostre e convegni a tema che verranno riproposti ogni anno per mantenere viva la tradizione di Diamante come “Città dei Murales”.

Le ricchezze di Diamante

isola di cirellaDiamante non è però solamente la città dei murales, già nel suo nome racchiude il senso dello scrigno di preziosi che essa stessa costituisce.
Per la ricchezza del suo territorio il borgo marinaro è stato denominato “Perla del Tirreno” e scelta come set cinematografico di numerosi prodotti per il piccolo e il grande schermo.

La spiaggia è ricca di insenature che agevolano l’ingresso in un mare che si distingue per le sempre diverse colorazioni e consistenze dei fondali.
Davanti ai lidi di Diamante è presente l’Isola di Cirella, una delle due uniche isole calabresi, che si caratterizza per la presenza della Posidonia Argentata, a testimonianza della purezza delle acque che la bagnano.
Il piccolo isolotto dalla forma suggestiva e ricoperto da una flora selvaggia è divenuto parco marino e i visitatori si dedicano alla scoperta delle sue ricchezze attraverso escursioni ed esplorazioni.

Sulla terraferma, i ruderi dell’antica Cerillae romana, includono il Teatro dei Ruderi, il Mausoleo Romano, ma anche il Convento dei Minimi che portano con sé un carico di interesse storico e culturale.

Diamante si trova nella Riviera dei Cedri, una fascia territoriale che si sviluppa nell’alto Tirreno Cosentino e che si caratterizza proprio per la coltivazione del cedro. A Diamante il prodotto principe è il cedro liscio di Diamante, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, tanto che i rabbini anche da Israele vengono a scegliere i cedri più belli, essenziali per la celebrazione della festa del Sukkot delle comunità ebraiche.
Tra le specialità gastronomiche che si realizzano con il cedro vi sono i bocconotti ripieni di marmellata di cedro, il liquore al cedro, il cedro candito e i “penicilli”, acini di uvetta aromatizzati e avvolti nelle foglie di cedro e infornati.

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