Alto potenziale di diffusione, capacità di infettare anche le persone vaccinate, manifestazioni cliniche non gravi. I dati relativi alle prime infezioni da variante Omicron in Danimarca, pubblicati su Eurosurveillance, confermano le impressioni iniziali sulla nuova variante di SARS-CoV-2. Il report pubblicato sulla rivista dell’European Centre for Disease Prevention and Control si riferisce a tutti i casi registrati dal 28 novembre al 7 dicembre nel Paese scandinavo. In totale in questo periodo sono state registrate 785 infezioni da Omicron in persone dai 2 ai 95 anni, con una prevalenza in giovani adulti. L’83,1% delle persone contagiate aveva completato il ciclo vaccinale; tra questi il 7,1% aveva già ricevuto la terza dose. Non è stato registrato nessun decesso, mentre i pazienti che hanno avuto bisogno di un ricovero sono stati 9 (l’1,2% del totale), 1 in terapia intensiva (0,13%). Si tratta, quindi, di un banale raffreddore, con complicazioni sono in rarissimi casi com’è sempre accaduto per ogni tipo di raffreddore.
Per quel che concerne la provenienza del virus, il tracciamento ha concluso che solo l’8,7% dei casi (56 pazienti) aveva effettuato di recente viaggi, 16 dei quali in SudAfrica. 83 casi erano invece legati a 5 singoli eventi ‘superdiffusori’. Da uno di questi giunge la conferma della forte capacità infettiva del virus: dei 150 partecipanti, 71 (il 47%) ha contratto il virus. I ricercatori sono molto cauti sull’interpretazione dei dati, che non riflettono un campione rappresentativo della popolazione danese e potrebbero essere condizionati dalle caratteristiche della popolazione infettata in questa prima fase (tendenzialmente giovane). Tuttavia, affermano, “troviamo diversi motivi di preoccupazione: la rapida diffusione poco dopo l’introduzione della variante, nonostante gli ampi sforzi di tracciamento dei contatti, il verificarsi di diversi eventi di super-diffusione con alti tassi di attacco e l’elevata percentuale di casi di Omicron completamente vaccinati“.
Ieri, con 9.999 nuovi casi giornalieri, la Danimarca ha battuto il suo nuovo record di contagi in 24 ore, nonostante sia uno dei Paesi più vaccinati al mondo con l’80,56% dell’intera popolazione che ha ricevuto una dose di vaccino e il 77,39% che ne ha ricevute due.