Green Pass, anche il Movimento 5 Stelle chiede l’abolizione: “è schiaffo ai cittadini, crea discriminazioni, dopo il 31 marzo non ha alcun senso”

Assemblea congiunta di deputati e senatori del Movimento 5 Stelle che chiedono l'abolizione del Green Pass: "quello rafforzato via subito, quello base dopo il 31 marzo"
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Crescono le pressioni politiche sul governo Draghi per l’abolizione del Green Pass: al pressing di Lega e Fratelli d’Italia si aggiunge oggi in modo dirompente anche la voce del Movimento 5 Stelle che stamattina ha riunito in Assemblea deputati e senatori con all’ordine del giorno proprio la questione Covid e Green pass. Nel corso della riunione alla presenza del Presidente Giuseppe Conte la maggioranza dei parlamentari 5 stelle ha richiesto di non procedere con ulteriori proroghe dello stato di emergenza dopo il 31 marzo e di abolire definitivamente tutti gli obblighi di Green Pass in quella data per tutte le attività. Non solo, molti parlamentari avrebbero chiesto di rimodulare subito il certificato “rafforzato” tornando al semplice pass che si può ottenere anche con il tampone. Lo stesso Green pass semplice, si chiede, dovrebbe essere inoltre abolito in tutti i locali all’aperto, in banca e alle poste.

Tra gli interventi, la deputata Enrica Segneri ha detto: “ci si guarda attorno e si vede che in tutta Europa ci sono aperture e allentamenti notevoli delle restrizioni. Non capisco perché, invece, qui in Italia si continui a ‘stringere’: una situazione che non è nemmeno suffragata dai dati“.

Il senatore Mauro Coltorti, presidente della Commissione Trasporti di Palazzo Madama, ha detto che “questa misura non ha fatto aumentare, se non di pochi numeri percentuali, i vaccinati. In compenso ci troviamo più di un milione di persone a casa che hanno diritto allo stipendio. Questa è una misura forzata, uno schiaffo enorme che blocca l’economia e in particolare il turismo… Con la fine dello stato emergenziale devono finire le restrizioni, deve finire tutto“.

Il Green Pass non è uno strumento che amo, poteva essere accettabile in un momento significativo dei contagi. Il problema si è verificato quando nel periodo di maggior numero di contagi sono stati fatti interventi precipitosi uno dopo l’altro. Vogliamo prorogare l’emergenza fino a marzo? Va benissimo, ma a marzo deve finire: questa non può essere la normalità” ha aggiunto il deputato Federica Dieni. “Siamo in uno stato di diritto dove non si può discriminare, abbiamo creato una tensione sociale infinita“, rimarca il vicepresidente del Copasir, dicendosi tra l’altro contraria anche all’obbligo vaccinale.

Il Green Pass sul lavoro è la misura più odiosa. Sono misure che non stanno né in cielo né in terra, potevano essere giustificate in un periodo emergenziale” ma “se l’emergenza non c’è finiscono le misure emergenziali” ha detto il deputato Gabriele Lorenzoni durante la congiunta pentastellata.

Non posso accettare che la linea del M5S la decida il governo. Oggi dobbiamo fare una valutazione su cosa vuole fare da adesso in poi il Movimento 5 Stelle“, ha detto il deputato Patrizia Terzoni. “Il M5S deve iniziare ad avere una linea politica chiara. Fuori dal palazzo dicono che siamo diventati gli zerbini del Pd e di Speranza. Perché Sileri va in tv a difendere la linea di Speranza? Ci vada Speranza a difenderla“.

Andranno fatti allentamenti ma in maniera graduale e proporzionale” ha invece sostenuto il capogruppo M5s alla Camera Davide Crippa nel corso della riunione. “Le misure hanno avuto il loro effetto” e adesso, ha spiegato nella sostanza il capogruppo, “sarebbe complicato toglierle da un momento all’altro“.

Il Green Pass ha costituito un buon compromesso rispetto alle varie opzioni in campo“, ha detto Giuseppe Conte alla riunione di stamani. “Dopo due anni ci sentiamo tutti esperti, pensiamo di poter variare le misure à la carte, a seconda delle personali sensibilità. Non può funzionare così, serve un percorso. Ci siamo sempre detti che le misure devono essere adeguate e proporzionali. Dire che siamo fuori dalla pandemia non è proprio corretto, come ha ricordato Pierpaolo (Sileri, sottosegretario alla Salute, ndr) stiamo transitando nella fase dell’endemia, prospettiva che ci conforta ma dobbiamo essere d’accordo che non possiamo smantellare le misure di precauzione fin qui adottate. Non è vero che la nostra delegazione governativa non ha lavorato e non invidio affatto il ruolo istituzionale che Sileri ha un ruolo che lo costringe a subire malumori e insofferenza che si diffondono tra la popolazione e anche tra i portavoce. “Noi siamo quelli che si sono assunti una responsabilità durante la pandemia e continuano ad averla però possiamo legittimamente rivendicare con il governo stesso un dialogo per lavorare insieme a una prospettiva di allentamento delle misure” ha concluso Conte.

Intanto oggi il Movimento 5 Stelle ha presentato un ordine del giorno a Montecitorio nella discussione sul decreto che proroga lo stato di emergenza, provvedimento sul quale la Camera voterà oggi la fiducia, in cui chiede proprio la fine, dopo il 31 marzo, del sistema del Green pass. Ordine del giorno che porta la firma di Federica Dieni, deputato calabrese e vicepresidente del Copasir.

Anche le Regioni chiedono il superamento di tutte le restrizioni: lo ha detto oggi il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga in un’intervista a Repubblica: “riaprire tutto, senza restrizioni, alla fine dello stato di emergenza” perché “dobbiamo approfittare ora della tregua che il Covid ci concede“. In merito allo stato di emergenza “nessuno vuole una proroga a prescindere, né il governo né le Regioni. Dobbiamo superare questa fase, dati permettendo, andando comunque avanti con le vaccinazioni e la proroga dei contratti per rafforzare il sistema sanitario“. Quanto al Green Pass prorogato addirittura per tutto il 2022 come vorrebbe il consulente di Speranza Walter Ricciardi, Fedrica dice che “le soluzioni a lungo termine con la pandemia non hanno mai funzionato. Dobbiamo allentare la presa e usare i periodi favorevoli della pandemia per aprire il più possibile e favorire l’economia perché su cosa accadrà in autunno non abbiamo certezze assolute. E lo dico io che non mi sono mai tirato indietro quando c’erano da prendere decisioni difficili. Adattarsi alla realtà non significa smentirsi, ma essere pragmatici“. Secondo Fedriga, inoltre, i colori delle regioni “vanno aboliti subito. I decreti recenti sostanzialmente li superano, ormai sono un feticcio“. E sul calcolo dei soli ricoverati per il Covid: “continuiamo a chiederlo. Serve una fotografia reale della pressione ospedaliera: contare tra i ricoverati per Covid chi entra per altre patologie ed è asintomatico è solo un calcolo arzigogolato. Più dati precisi diamo, più smontiamo le tesi No Vax“, sottolinea.

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