La pratica del Forest Bathing è ben nota in Giappone dove esiste un termine apposito, Shinrin-youku, cioè “la ricerca degli alberi che interagiscano con noi a livello energetico, o anche solo introdurre e coltivare delle piante in casa o in ufficio”.
Questa terapia del benessere, dunque, individua nel contatto con la natura un elemento terapeutico e oggi si sono moltiplicati i percorsi per dedicarsi al forest bathing e alla forest therapy. Ma come si pratica il Forest Bathing? E dove è possibile sperimentarlo?
Cos’è il Forest Bathing?
Per Forest Bathing si intende una pratica di benessere basata sul contatto con la natura che aiuta a migliorare la qualità della vita.
Questa pratica è ben nota al mondo nipponico che sin dall’antichità conservava nei gesti e nel vocabolario la pratica dello Shinrin-youku che viene appunto tradotto in occidente con la locuzione forest bathing.
Si tratta di una disciplina che insegna a tratte giovamento da semplici attività come una lenta passeggiata del bosco, un respiro in grado di beneficiare delle essenze degli alberi e delle piante e da queste trarre effetti benefici di rilassamento e rinvigorimento.
Il momento migliore per concedersi a questa pratica è la stagione estiva quando l’immersione nelle sostanze naturali genera l’effetto maggiore, infatti è questo il periodo dell’anno in cui latifoglie come faggi e betulle sono al loro massimo sviluppo, ma è possibile praticare forest bathing anche durante le altre stagioni quando le conifere come pini e abeti apportano i loro benefici balsamici al sistema respiratorio.
Oggi la Forest Bathing si basa su un approccio multidisciplinare che mette in relazione campi come la medicina forestale, la sociologia, la psicologia, l’ecologia emotiva, l’ecologia, la silvicoltura, la salute planetaria e altri.
La Forest Therapy, inoltre, ha come fine quello di promuovere stati mentali positivi e generare benessere attraverso il contatto con la natura che genera capacità di adattamento al cambiamento, inoltre migliora la salute fisica e sociale, ma anche le relazioni interpersonali grazie alla connessione con la natura (nature connectedness).
Come praticare il Forest Bathing
Si tratta di una pratica che con poche semplici indicazioni è alla portata di tutti, ma è possibile usufruire anche di una guida Forest Bathing che offre l’opportunità di strutturare una sequenza progettata attentamente per creare esperienze specifiche che aumentano gli effetti riparatori e terapeutici della connessione con la natura.
Per praticare Forest Bathing si può camminare scalzi in un bosco, ma anche indossare il proprio abbigliamento più comodo e camminare molto lentamente in silenzio, ascoltando i suoni del vento tra gli alberi, concentrandosi sul profumo delle varie essenze della flora e quello pungente della resina.
Si possono poi toccare le varie cortecce degli alberi, magari ad occhi chiusi per concentrarsi meglio sul senso del tatto. Il respiro è fondamentale, è necessario inspirare profondamente e aprire bene il petto.
Gli studi sostengono che i benefici per la mente e per il corpo quando si sta a contatto con la natura sono notevoli e amplificati nel momento in cui questi momenti sono condivisi con le persone care: i dati dimostrano che i livelli di stress e quelli delle tossine si abbassano notevolmente e in tempi molto più rapidi rispetto ai quotidiani momenti di relax che ci si può variabilmente concedere; inoltre, il ritorno ai ritmi quotidiani appare più sereno.
Una delle conseguenze dirette è a carico del sistema immunitario che appare rinvigorito, inoltre i benefici sono anche a carico dell’apparato cardiocircolatorio che beneficia di una diminuzione della pressione arteriosa, e sulla salute mentale, infatti, pare che contribuisca a risollevare dagli stati depressivi.
Dove praticare Forest Bathing?
A dedicare particolare attenzione al Forest Bathing è l’Oasi Zegna: un parco naturale ad accesso libero nelle Alpi Biellesi (Piemonte) che è diventato una vera officina per applicare e sperimentare le tecniche più avanzate di forest therapy. In un primo momento attraverso un percorso di esperienza bioenergetica con gli alberi, poi con i primi sentieri studiati appositamente per il forest bathing.
Da uno studio accurato che ha preso spunto da ricerche scientifiche internazionali è stato vagliato secondo precisi parametri il potenziale emissivo degli alberi e sono stati sviluppati tre percorsi ad anello in cui sono stati valutate anche facilità di accesso e percorrenza.
In Trentino-Alto Adige, in provincia di Treno, il Forest Bathing si pratica con passeggiate nel fitto dei boschi di faggi presenti nel parco di Fai della Paganella.
Qui sono presenti 4 sentieri tematici e che possono essere scelti in base al percorso e alla durata del cammino, sono: Il Sentiero dell’Otto, il Sentiero dei Belvedere, il sentiero del Popolo dei Reti e Acqua e faggi.
L’aria ricca di monoterpeni e fitoncidi, sostanze aromatiche e olii essenziali, che vengono rilasciati dalle foglie e dal legno dei faggi, consentono di raggiungere quella sensazione di pace e tranquillità che rappresenta una vera e propria terapia naturale.
In Friuli, è possibile dedicarsi al Forest Bathing nelle Valli del Natisone, in provincia di Udine, dove la Forest Therapy si avvale di percorsi su misura adatti a tutti.
Mentre in Toscana si può praticare sia lungo i monti dell’Amiata che nel Parco della Maremma, dove sono 3000 gli ettari di bosco in cui immergersi tra lecci, sugheri, pini e macchia mediterranea.
Il Forest Bathing ha trovato anche un suo spazio nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dove le Wood Walks sono pensate come passeggiate ed escursioni per passare una giornata nelle magnifiche faggete, per combattere l’ansia, la stanchezza e lo stress, respirando l’ossigeno e il profumo degli alberi e dei licheni, scorgendo le tracce del passaggio degli animali selvatici nel bosco. Il camminare alternato alle pause di relax nel bosco permette di vivere una personale esperienza di immersione negli elementi naturali tra suoni, colori, profumi e sensazioni che generano benessere migliorando la concentrazione nelle attività di tutti i giorni.
Itinerari per sperimentare la forza della bioenergetica connessa agli alberi è possibile trovarli anche in numerose città, dove sono nati diversi punti Healing Gardens, ossia giardini che curano l’uomo.
A Roma per vivere quest’esperienza ci si può recare nel Giardino di Piazza Vittorio, ad Ascoli Piceno ad attendere il visitatore c’è il Parco Storico Seghetti Panichi, che di fatto si profila come il primo giardino bioenergetico italiano. In Franciacorta invece si trova il Castello Quistini, mentre in provincia di Bologna si trova il Giardino Accessibile Bioenergetico di Corte Roncati.
A Milano l’healing garden del Giardino degli abbracci è connesso alla struttura Ospedaliera San Carlo Borromeo, mentre a Modena il Giardino Alzheimer si trova integrato con la Casa protetta Cisa.