L’Etna sta dando il meglio di sé nel primo parossismo del 2022. L’eruzione è spettacolare da molteplici punti di vista. Sta producendo una grande fontana di lava con tre flussi piroclastici dal Cratere di Sud-Est che stanno tenendo a bocca aperta siciliani e calabresi. Se le foto da Reggio Calabria sono mozzafiato, ancora più clamorose sono quelle che immortalano l’eruzione da Malta!
Per non farsi mancare nulla, durante l’eruzione si sono verificati anche fulmini vulcanici, un evento rarissimo (vedi video in fondo all’articolo).
I fulmini, siano atmosferici o vulcanici o di altra natura, non sono altro che un intensissimo flusso di elettricità tra due zone in cui sono presenti cariche elettriche di segno opposto. La carica elettrica non è altro che il rapporto tra elettroni e protoni in una qualche quantità di materia. Se il numero di elettroni supera quello dei protoni la materia è carica negativamente, viceversa se predominano i protoni.
Due condizioni devono esistere perché si produca un fulmine. La prima necessita la presenza di meccanismo che genera la separazione di cariche tra due masse considerevoli di materia che siano sufficientemente separate. La seconda implica un processo che connetta le due masse in modo da permettere il flusso di elettricità. In genere l’ultima condizione è relativamente semplice. Quando la differenza di potenziale tra le due masse è sufficientemente elevata, riesce a superare la resistenza dell’aria per cui può avvenire la scarica elettrica.
In questo caso, il fulmine vulcanico è generato dalle differenze di potenziale dei lapilli all’interno della nube vulcanica.