Dopo i primi provvedimenti adottati nei giorni scorsi da alcuni Paesi europei (vedi Slovenia e Belgio), oggi il primo ministro della Thailandia – il generale Prayut Chan-o-cha – durante una riunione del Comitato nazionale per la politica energetica ha chiesto ai ministeri dell’Energia e del Commercio di sviluppare misure per aiutare i cittadini a basso reddito. Inoltre, ha chiesto di educare i consumatori a un uso più razionale dell’energia per ridurre il consumo del 20% e a limitare l’uso degli autoveicoli per risparmiare carburante. A seguito della protesta di centinaia di mezzi pesanti che hanno bloccato le strade di Bangkok per il caro gasolio, il Governo ha inoltre promesso di mantenere il prezzo del diesel a non più di 30 baht/litro (0,82 euro/litro) il più a lungo possibile, attingendo risorse dal suo State Oil Fund. In precedenza, era già stato deciso di ridurre l’accisa sul diesel di 3 baht al litro, rispetto agli attuali 5,99 baht, fino al 20 maggio. “Se i prezzi globali del petrolio continuano a salire – ha dichiarato però Suattanapong Punmeechaow, vice primo ministro e ministro dell’Energia – il Fondo potrebbe prosciugarsi e il governo potrebbe dover considerare altre opzioni, inclusa la ricerca di prestiti per sostenere il programma“.