Guerra in Ucraina, le ripercussioni sullo Spazio: sospesi i lanci Soyuz operati da Arianespace e Starsem, il razzo con satelliti OneWeb rimosso dalla rampa di Bajkonur

Nella base spaziale russa di Bajkonur è in corso la rimozione dalla rampa di lancio del razzo Soyuz-2.1b
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Diventano sempre più pesanti le conseguenze e le ripercussioni dell’offensiva militare russa in Ucraina sul settore spaziale.

Nella base spaziale russa di Bajkonur è in corso la rimozione dalla rampa di lancio del razzo Soyuz-2.1b, a bordo del quale vi sono 36 satelliti della costellazione OneWeb per le connessioni internet: lo ha reso noto l’agenzia spaziale russa Roscomos in un tweet. Il lancio era previsto per oggi, ma nei giorni scorsi le relazioni tra l’agenzia spaziale russa e l’azienda con base nel Regno Unito sono diventati tesi, a seguito della richiesta di Roscomos di garanzie sugli scopi non militari e la conseguente decisione di OneWeb di sospendere i lanci dei suoi satelliti da Bajkonur.
I satelliti OneWeb sono progettati per creare un sistema di comunicazione spaziale che fornisce accesso a Internet ad alta velocità in qualsiasi parte del mondo.

La Germania ha spento il suo telescopio installato a bordo di un satellite russo, in segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina: lo ha reso noto noto l’Istituto Max Planck per la fisica extraterrestre. Lo strumento, chiamato eRosita, era frutto di una missione congiunta del Centro Aerospaziale Tedesco e Roscosmos ed era al lavoro per realizzare la mappa di buchi neri più grande di sempre. Il telescopio era stato lanciato nel 2019 dalla base Spaziale di Baikonur (Kazakhstan), insieme al satellite russo Spektr-RG, un osservatorio Spaziale ad alta energia operante nella banda dei raggi-x. La sua disattivazione arriva dopo l’annuncio, avvenuto il 25 febbraio da parte del Ministero federale tedesco per l’istruzione e la ricerca, dell’interruzione di tutte le collaborazioni scientifiche con la Russia, in corso o programmate.

Inoltre, sono stati sospesi i lanci spaziali con il vettore russo Soyuz operati da Arianespace e Starsem: “Arianespace – è stato spiegato in una nota ufficiale – si attiene rigorosamente alle sanzioni decise dalla comunità internazionale (Unione Europea, Stati Uniti d’America e Regno Unito) in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nell’ambito del mandato conferito dagli Stati membri dell’Esa ad Arianespace, le operazioni del lanciatore Soyuz dallo spazioporto europeo (Csg, Guyana francese) e da Baikonur (Kazakistan) attraverso Starsem sono regolate dall’accordo intergovernativo Francia/Russia e dall’accordo delle agenzie spaziali Esa – Roscosmos“. “Questa operazione è iniziata dopo la fine dell’Unione Sovietica e ha avuto molto successo fino a ora. Tuttavia è ora messa in discussione dalla decisione unilaterale di Roscosmos di ritirarsi dal Csg e di sospendere tutti i lanci di Soyuz dallo spazioporto europeo,” ha affermato Arianespace nella nota, in cui precisa che “i lanciatori Soyuz pronti e i satelliti Galileo sono in configurazione stabile e in sicurezza“.

Se i lanci spaziali europei con il vettore russo Soyuz si fermano, saranno i lanciatori Ariane e Vega di nuova generazione a dare accesso autonomo allo Spazio all’Europa: “La preparazione delle prossime campagne Ariane 5 e Vega C del 2022 procede secondo i piani e i programmi. Prendendo il posto di Ariane 5 e Vega, Ariane 6 e Vega C forniranno all’Europa un accesso sostenibile e autonomo allo spazio,” ha assicurato Arianespace. L’azienda si dice “fiduciosa nel successo di questi due lanciatori, per i quali si è fortemente impegnata fin dalla conferenza ministeriale dell’Esa del 2014 a Lussemburgo, sui mercati istituzionali europei e commerciali globali“.

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