Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che incarica il governo russo di stilare un elenco di paesi che commettono “azioni ostili” contro Mosca entro due giorni. Il riferimento è alle sanzioni economiche imposte alla Russia dopo la guerra in Ucraina. Lo ha annunciato sabato il servizio stampa del Cremlino. “Il governo della Federazione Russa, entro due giorni, determinerà un elenco di Stati stranieri che commettono azioni ostili contro la Federazione Russa, le persone giuridiche e le persone fisiche russe“, afferma il documento.
A differenza di quanto si potrebbe credere in base al turbinio di notizie susseguitesi in Europa in questi giorni, i Paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia a livello mondiale sono molto pochi, seppur tutti importanti e appartenenti al mondo occidentale più ricco ed evoluto. Si tratta, infatti, di Stati Uniti d’America, Canada, Unione Europea, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Taiwan. Gli unici Paesi europei che non hanno imposto sanzioni alla Russia sono la Norvegia e i balcanici Bosnia, Serbia, Albania, Kosovo, Macedenia del Nord e Montenegro, che non fanno parte dell’Unione Europea.
L’Italia, ovviamente, è all’interno dell’Unione Europea, tra i Paesi che hanno adottato le più rigide sanzioni contro la Russia al punto che nel nostro Paese sono già stati sequestrati i primi beni dei cittadini russi.
Non hanno imposto alcuna sanzione alla Russia tutti i primi dieci Paesi del mondo per popolazione esclusi gli Stati Uniti d’America, e cioè Cina, India, Indonesia, Pakistan, Brasile, Nigeria, Bangladesh e Messico. Nessuna sanzione neanche dalle Filippine, dal Vietnam, dalla Turchia, dall’Iran, dalla Thailandia e più in generale da nessun Paese africano, medio orientale o Sudamericano.