Si tratta di uno dei più impervi e scenografici luoghi mai abitati dall’uomo, è il villaggio di Tjørnuvík nelle Isole Faroe che oggi ospita solamente 71 abitanti ma che vanta una storia antichissima che risale al tempo degli insediamenti vichinghi.
Incastonato in una conca tra due ripide e verdeggianti scogliere il villaggio colorato si staglia su una spiaggia nera di origine vulcanica che d’estate riserva un clima più godibile rispetto alle altre zone delle isole, proprio grazie alla protezione delle montagne che racconta la leggenda un tempo fossero due giganti.
Il villaggio di Tjørnuvík nelle Isole Faroe
Si staglia con i suoi colori contro il verde vivido della montagna il villaggio di Tjørnuvík che si trova sul fondo dell’insenatura orientale di Streymoy, nelle Isole Faroe.
Si tratta del villaggio più a nord di quella che è l’isola più grande delle Faroe e si trova in questo luogo da oltre un millennio.
Vi si accede percorrendo la strada a strapiombo che costeggia l’isola e consta di soli 71 abitanti che popolano le poche case colorate divise da strette vie e spesso coperte dal tetto dalla torba erbosa, su cui di sovente riposano le pecore.
Si presenta come un villaggio alla fine del mondo e forse isolato da esso, ma abitato da gente ospitale che accoglie i visitatori consentendo loro di assaporare la cultura faroese. Qui si trova anche la chiesa costruita nel 1937 e che si poggia sull’unica spiaggia nera di origine vulcanica dell’isola.
Gli scavi archeologici del 1956 hanno riscritto la storia del villaggio, dimostrando che esisteva già al tempo dei vichinghi, noti d’altronde per abitare in luoghi considerati particolarmente impervi anche oggi. Il ritrovamento di un anello bronzeo di origini celtiche, invece, rimane a testimonianza del legame dell’arcipelago delle Faroe con le isole britanniche.
La particolarità di Tjørnuvík è la sua collocazione nell’insenatura a conca che si trova tra le Risin og Kellingin, imponenti montagne di roccia che scendono a picco su un mare sempre agitato.
La leggenda narra che queste rocce un tempo erano un gigante e una strega provenienti da una terra assai lontana, giunti alle Faroe per portarle via con loro.
Era necessario, però, molto tempo per raccoglierle tutte e così, mentre le caricavano lentamente sulle schiene, la notte divenne giorno e trasformò per sempre in pietra i due troll giganti, i quali divennero la grande montagna dalla forma particolare e i faraglioni che le sono vicini e che ancora oggi si possono ammirare.
Solo pochissime volte l’anno viene organizzata una visita a Stakkur, una di queste rocce, alta 133 metri e la cui cima è possibile raggiungere solamente entrando in un container d’acciaio che sale in verticale fino alla sommità.