Ucraina, adesso per l’Italia il problema è che i profughi non hanno il Super Green Pass: chiesta una “deroga immediata”

Ucraina, il Ministero della Salute si mobilita per "vaccinare i profughi provenienti dall'Ucraina". Il governatore veneto Zaia chiede una "deroga immediata per il Super Green Pass". Il delirio tutto italiano continua
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Adesso il problema è che i rifugiati provenienti dall’Ucraina non hanno il Super Green Pass: l’Italia continua nell’ossessivo e isterico delirio da Covid-19, che non si ferma neanche di fronte al dramma della guerra. Il problema principale che si è posto il Ministero della Salute è che i profughi ucraini non sono vaccinati, e ieri pomeriggio ha mobilitato la protezione civile e le regioni per favorire le vaccinazioni dei rifugiati di guerra provenienti in Italia. Soltanto il 35% della popolazione ucraina ha fatto il vaccino, tra l’altro quasi tutti più di sei mesi fa, quindi nessuno tra coloro che arriva nel nostro Paese in questi giorni possiede il Super Green Pass che – ricordiamo – in Italia è ancora necessario per qualsiasi cosa. Senza non si può neanche entrare in un ufficio pubblico, in un negozio che non sia di beni primari, in un bar.

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, una delle Regioni più esposte all’arrivo dei profughi ucraini, ieri ha chiesto di “attuare subito una deroga al super green pass, che non possono avere perché, anche i vaccinati, lo sono con lo Sputnik. Quindi l’Ema deve riconoscere al più presto questo vaccino altrimenti i cittadini ucraini in fuga dalla guerra si troveranno di fronte a un blocco insuperabile di tipo sanitario“. Un blocco, che però, è tutto politico e che il leader dello stesso partito di Zaia chiede di abolire da tempo. Anziché auspicare una deroga per chi arriva dall’Ucraina, non sarebbe più logico eliminare questo blocco a maggior ragione adesso che la curva epidemiologica si è drasticamente ridotta?

Dal Pd Paola Boldrini, relatrice al decreto sull’emergenza Covid e l’obbligo vaccinale per gli over 50 sottolinea: “Dobbiamo farci carico di questa situazione e cercare per quanto possibile anche di aiutare sul fronte sanitario e di immunizzare gli ucraini che verranno nel nostro Paese. Si tratta per lo più di giovani donne e bambini già affranti dalla guerra e dal viaggio per venire in Italia e noi dobbiamo fornire oltre all’accoglienza doverosa a un popolo in fuga dalla guerra, anche supporto, assistenza, farmaci e il vaccino anti Covid“.

Non poteva mancare il tono terroristico del solito Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute ha avvertito: prima dello scoppio della guerra, l’Ucraina viveva dal punto di vista del Covid una situazione “problematica, come tutto l’est Europa. Abbiamo più dati dalla Russia e lì la situazione è tragica, c’è una copertura vaccinale del 54% della popolazione, e questo ha provocato centinaia di migliaia di morti. Dall’Ucraina abbiamo meno dati disponibili ma pensiamo che la protezione sia inferiore a quella della Russia, quindi è ancora più problematica“. Ricciardi quindi ha indicato che “le regioni che accolgono i profughi dall’Ucraina dovranno attrezzarsi per vaccinarli. Nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto per le persone di terza età, questo non è stato fatto in patria e quindi dovremo attrezzarci per farlo qui“. Ma ovviamente tutti i drammi illustrati da Ricciardi sugli altri Paesi del mondo, secondo una narrazione che vorrebbe raccontare l’Italia come il Paese dei balocchi e tutto il resto del pianeta come il disastro del Covid, sono falsi. La Russia, infatti, nelle ultime settimane conta una media di 760 morti al giorno su una popolazione di 146 milioni di abitanti. Si tratta esattamente della stessa identica mortalità dell’Italia che ha una media di 300 morti al giorno su una popolazione di 60 milioni di abitanti, con la differenza che in Italia il 92% è vaccinato mentre in Russia il tasso di vaccinazione è appunto fermo al 54%.

Insomma, mentre il dramma della guerra ha tolto ai virologi la vetrina mediatica, loro continuano a predicare allarmismo. E adesso anche sulla pelle degli ucraini in fuga dalle bombe si alimenta il panico da Covid-19. Ma nessuno si chiede se davvero questa povera gente ha in mente la priorità del vaccino in un momento così tragico? In nessun altro Paese d’Europa che sta accogliendo gli ucraini, ovviamente, qualcuno si è solo lontanamente immaginato di porsi il problema di vaccino e Green Pass. Anche perché in nessun altro Paese d’Europa è oggi in vigore un uso del Green Pass così estremo come quello italiano.

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