A Pasqua, maltempo come da “tradizione”: il Cnr spiega perché

Marina Baldi, climatologa dell'Istituto di bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IB), spiega perché "spesso e volentieri Pasqua e Pasquetta sono caratterizzate da condizioni meteo avverse o persino "invernali"
MeteoWeb

Come da “tradizione”, anche quest’anno le festività pasquali, da sempre caratterizzate da scampagnate, picnic e gite all’aperto, saranno rovinate dal maltempo. Domani, giorno di Pasqua, venti freddi colpiranno l’Italia provocando un calo generale delle temperature, mentre le piogge si concentreranno prevalentemente al Sud.

Le festività pasquali cadono in una stagione caratterizzata, di per se’, da alta variabilita’ meteorologica, quindi quella che sembra una sorta di “maledizione” ha la sua ragione scientifica. Marina Baldi, climatologa dell’Istituto di bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IB), spiega perché “spesso e volentieri Pasqua e Pasquetta sono caratterizzate da condizioni meteo avverse o persino “invernali”.

Per quanto riguarda il 2022, nello specifico, Baldi afferma: “dopo una lunga permanenza, il sistema anticiclonico sta lasciando la regione mediterranea per cedere il passo a masse d’aria piu’ fredde e ora ci aspettano condizioni altalenanti nella giornata di Pasqua, con ampie schiarite alternate a qualche temporale, soprattutto al Centro-Sud, mentre le condizioni vanno migliorando nel giorno di Pasquetta. Tutto come da miglior tradizione”.

Se facciamo una statistica delle condizioni meteo in queste festivita’ degli ultimi 20 anni, ricorda Baldi, “di Pasque caratterizzate da condizioni meteorologiche veramente belle su tutta la Penisola ne abbiamo avute veramente poche: 31/03/2002, 08/04/2007, 19/04/2011, 21/04/2019. Le piu’ instabili, fredde e con neve? Sicuramente il 15/03/2001 ed il 23/03/2008. Nel mezzo tutti gli altri anni con condizioni altalenanti, ma mai troppo fredde, e soprattutto una grande variabilita’ tra una regione e l’altra“. Questo a conferma che marzo e aprile “presentano una dinamica atmosferica che piace davvero solo alla ristretta cerchia dei meteorologi e dei climatologi, ma non a quanti vorrebbero finalmente uscire dall’inverno e celebrare queste giornate all’aria aperta”.

A sostegno della “tesi della maledizione meteorologica” per queste festività, c’è senza dubbio il 2020 quando, in pieno lockdown e quindi senza possibilità di uscire, i giorni festivi sono stati caratterizzati da bel tempo. “Quanti di noi hanno guardato il cielo in cerca di nubi o di qualche segnale di tempo perturbato nei giorni antecedenti Pasqua e Pasquetta 2020, quando avremmo tanto voluto che un bel ciclone funestasse quei giorni in cui non si poteva uscire, rendendo cosi’ piu’ accettabile la reclusione festiva dentro casa, lontano da affetti e tradizioni?”, dice Baldi. “Ebbene, proprio il 12 e 13 aprile 2020 le temperature sono state relativamente miti e le piogge sparse se non assenti, quasi a ricordarci che, nonostante la pandemia e le restrizioni, il mondo era li’ fuori ad aspettarci“, aggiunge la climatologa.

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