Al Simposio sull’acqua, svoltosi a Lisbona il 27 giugno, è stato protagonista l’allarme siccità in Portogallo, lanciato dal Ministro dell’ambiente e dell’azione climatica del governo portoghese, Duarte Cordeiro. Pur essendo stato risparmiato dall’ondata di calore che in questi giorni ha colpito parte dell’Europa occidentale, il Paese iberico è assediato da una siccità di tipo strutturale. Quella in atto nel 2022 è la 2ª per gravità dal 1931.
Cordeiro ha spiegato che le precipitazioni sono diminuite del 15% negli ultimi vent’anni e, prima della fine del secolo, si ridurranno ancora entro una forbice che va dal 10% al 25%: tra le conseguenze vi sarà una riduzione fino al 50% dell’acqua destinata all’agricoltura. Il Ministro ha evidenziato che sarà necessario farne un uso sempre più parsimonioso, “migliorando la governance a livello locale, regionale, nazionale e transnazionale“.
In precedenza, il Ministero dell’agricoltura aveva reso noto sul Diario da Republica (la Gazzetta ufficiale del Portogallo) che il mese scorso il territorio continentale portoghese (isole escluse) era quasi totalmente colpito da siccità severa (97.1%) o estrema (1,4%).