Covid, l’ondata di “Omicron BA.5” in Germania: i contagi dilagano tra i vaccinati

Covid, altro che "pandemia dei non vaccinati": i dati della Germania mostrano al contrario che a contagiarsi in modo enormemente superiore sono coloro che hanno ricevuto la terza dose
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Doveva essere la “pandemia dei non vaccinati“, invece basta una mappa per dimostrare il fallimento del vaccino anti Covid-19. La nuova ondata di contagi provocati dalla la sottovariante “Omicron BA.5” in Germania, infatti, sta interessando maggiormente le persone vaccinate, risparmiando invece coloro che hanno scelto di non sottoporsi alla vaccinazione. La circostanza, particolarmente curiosa, balza subito all’occhio con una mappa esplicativa che ricalca anche i vecchi confini geografici della Germania Ovest e dell’ex Repubblica Democratica Tedesca.

Tra la popolazione della vecchia Germania Est, infatti, c’è stato un tasso di vaccinazione enormemente inferiore rispetto a quello dell’ex Germania Ovest: in Sassonia, ad esempio, ha ricevuto la terza dose soltanto il 49,5% della popolazione, mentre in Turingia la percentuale dei trivaccinati supera appena il 53%. Al contrario, nelle aree più occidentali e settentrionali del Paese i tassi di vaccinazione con terza dose sfiorano il 70%. Osservando la mappa delle vaccinazioni dei 16 Lander balza subito all’occhio la differenza tra l’ex Germania orientale e quella occidentale. La stessa identica differenza che balza all’occhio nei dati epidemiologici nei contagi a livello distrettuale negli ultimi giorni. In modo particolare il confine tra Turingia e Assia, storico valico della “cortina di ferro”, abbiamo un significativo gradino delle vaccinazioni e un’enorme differenza di contagi a favore dell’area orientale con meno vaccinati dove il virus sta circolando molto di meno.

Basta osservare le mappe e i vecchi confini delle due Germanie balzano subito all’occhio: i tedeschi dell’est si sono dimostrati molto più resistenti alla campagna di vaccinazione rispetto agli occidentali. La loro ricompensa, dopo mesi di restrizioni governative e anche di pesanti campagne mediatiche denigratorie, è quella di avere adesso una evidente maggior protezione naturale e condizioni di salute migliori quantomeno rispetto alla diffusione del virus, che preferisce i vaccinati.

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