USA, la benzina supera i 5 dollari al gallone per la prima volta nella storia. Biden: “è la Putin tax”

Anche negli Stati Uniti d'America il prezzo della benzina ha raggiunto valori senza precedenti nella storia: si fermano le auto della Polizia. E Biden dà la colpa a Putin
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Il prezzo della benzina negli Stati Uniti d’America ha battuto un nuovo record storico raggiungendo i 5 dollari al gallone per la prima volta nella storia. Significa che negli USA per un litro di benzina si paga adesso l’equivalente di 1,26 euro, un valore ancora enormemente inferiore rispetto all’Italia (quasi la metà) ma circa quattro volte superiore rispetto all’inizio dell’anno. Negli States costa decisamente di più il diesel che è salito a 5,80 dollari al gallone, l’equivalente di 1,50 euro al litro.

Per il Paese americano sono valori eccezionalmente elevati, in quanto il costo dei carburanti è sempre stato molto basso e non paragonabile a quello italiano. La situazione è talmente tanto grave che inizia a provocare problemi anche per i servizi essenziali. Lo sceriffo della Isabelle County, infatti, ha dichiarato due giorni fa in un post su Facebook (poi rimosso) che d’ora in poi la polizia della contea risponderà di persona solo alle chiamate al 911 riguardanti situazioni di vera emergenza (rischio di vita, azioni corso ecc.) e gestirà tutte le altre chiamate per telefono. La misura si sarebbe resa necessaria a causa dell’aumento dei prezzi del carburante, che hanno esaurito i fondi della polizia con diversi mesi di anticipo. Secondo il Detroit Free Press, la Isabelle County non sarebbe la sola ad avere questo problema. Con i prezzi del carburante che in Michigan hanno superato ampiamente i 5 dollari a gallone, anche altri governi locali stanno sperimentando lo stesso problema e si stanno organizzando tagliando servizi non essenziali per non esaurire precocemente il loro budget.

Il presidente americano Biden, commentando il record di inflazione annua, ha voluto dare a Putin le responsabilità di questa situazione, dicendo che “gli Stati Uniti non hanno mai visto nella storia qualcosa di simile alla Putin tax su cibo e gas“, incolpando il presidente russo dell’aumento dei prezzi per la guerra in Ucraina. In realtà, però, i prezzi erano in forte aumento già prima dell’attacco russo per la situazione mondiale legata alle restrizioni per la pandemia volute dai governi dei Paesi di tutto il mondo e in modo particolare dalla Cina, e dopo la guerra in Ucraina a determinare il boom dell’inflazione scatenato dalla carenza delle materie prime non è stata in alcun modo la Russia che non ha mai interrotto le forniture né annunciato di interromperle, ma al contrario le sanzioni occidentali che hanno bloccato la circolazione di gas, petrolio, grano, mais e fertilizzanti.

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