Il caldo torrido scatena milioni di cavallette che stanno devastando 30mila ettari di coltivazioni in Sardegna divorando i raccolti delle campagne: è l’allarme della Coldiretti sull’invasione di locuste che dalla piana di Ottana in provincia di Nuoro è arrivata al Marghine, lungo il Tirso verso il Goceano in provincia di Sassari ad Ozieri e poi verso Sedilo in provincia di Oristano. A questi ritmi – secondo Coldiretti – si rischia la distruzione di cinquantamila ettari entro poche settimane con le aziende costrette a non coltivare i campi proprio in un momento in cui l’Italia ha bisogno di potenziare al massimo la propria capacità produttiva per fare fronte agli effetti della guerra in Ucraina.
Le condizioni climatiche agevolano lo sviluppo anomalo di questo insetto in un 2022 con precipitazioni praticamente dimezzate e – sottolinea la Coldiretti – alla vigilia di un’estate che arriva dopo un mese di maggio che si è classificato il secondo più caldo di sempre, con una temperatura di 1,83 superiore alla media climatica dal 1800 ad oggi. Una conferma – prosegue la Coldiretti – della tendenza all’innalzamento della colonnina di mercurio ormai strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2018, il 2020, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.
Le cavallette essendo polifaghe – sottolinea la Coldiretti – colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini provocando una vera catastrofe biologica che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende ma anche allevamenti che in pochi giorni vedono sparire il foraggio necessario per gli alimenti costringendoli ad ulteriori spese per l’acquisto del mangime. Oltre all’uso di droni per mappare le aree colpite e all’aiuto degli uccelli che mangiano questi insetti – spiega Coldiretti – per fermare l’invasione è necessaria la lavorazione superficiale dei terreni in modo da distruggere una grande parte delle uova che le cavallette depongono a giugno, preferibilmente nei campi incolti. Mentre in quelle aree dove la morfologia non permette di arare – continua Coldiretti – è necessario intervenire con incendi controllati dal Corpo forestale e dalla Protezione civile per distruggere i covi delle locuste. Si sta anche studiando – conclude la Coldiretti – l’impiego di specifici insetti anti-cavallette che si nutrono delle uova e di particolari funghi che attaccano le larve mentre si lavora ad una app per segnalare tempestivamente la presenza delle locuste nei campi.