Siccità, a rischio lo sci estivo allo Stelvio: “speriamo nelle nevicate estive o dovremo fermare gli impianti”

"Guardando ora la lunghezza del ghiacciaio è come se fossimo in piena estate. Sono mancate le precipitazioni invernali", afferma Umberto Capitani, direttore della Società impianti funiviari allo Stelvio
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Il passo dello Stelvio e’ l’unico comprensorio italiano, e tra i pochi in Europa, dedicato prettamente allo sci estivo. Chi pratica lo sci nei mesi estivi sono atleti delle squadre nazionali, dei comitati zonali, degli sci club e i maestri di sci ma anche turisti ‘super appassionati’. La siccità, però, sta mettendo a rischio l’esistenza dello sci estivo allo Stelvio. “Guardando ora la lunghezza del ghiacciaio e’ come se fossimo in piena estate. Sono mancate le precipitazioni invernali, speriamo in nevicate estive altrimenti non escludiamo di dover fermare gli impianti”, ha detto all’AGI, Umberto Capitani, direttore della Societa’ impianti funiviari allo Stelvio. 

Fino ad una quindicina di anni fa gli impianti erano aperti anche sulla Marmolada ma sulla ‘regina’ delle Dolomiti le lingue di ghiaccio si sono ormai sciolte. “Ci sono vari aspetti da analizzare. Non e’ fondamentale quanta neve cade in inverno ma quanta non si scioglie in estate. Per evitare di rovinare la neve, le piste dello Stelvio da circa quindici anni sono aperte dalle 6,30 alle 12,40 – dice Capitani -. Questa mattina nella parte superiore del ghiacciaio la minima era di 4°C sopra lo zero. Ai ghiacciai non fanno male le temperature elevate nelle ore diurne ma l’umidita’ che non consente di rigelarsi durante la notte. Le nebbie e le pioggerelline per i ghiacciai sono deleterie. Se il sole lavora su uno strato di ghiaccio solido, impiega piu’ tempo per sciogliersi, se invece trova uno strato di neve sottile e piu’ molle, lo erode piu’ velocemente”.  

In vista della stagione iniziata a fine maggio, e con la chiusura prevista ai primi di novembre, spiega Capitani, “le precipitazioni nevose nelle prossime settimane potrebbero salvare la stagione, altrimenti c’e’ il rischio che ad agosto saremo costretti a chiudere come gia’ accaduto con l’ondata di calore nell’agosto 2017“.  

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