Terremoto 6.2 in Brasile: la placca di Nazca sprofonda sotto il continente

Il Brasile non è un Paese molto sismico, non affacciandosi sul Pacifico dove c’è la convergenza attiva tra le placche
MeteoWeb

Stanotte – alle 0:55 UTC, le 2:55 in Italia – si è verificato un terremoto di magnitudo 6.2 in Brasile ad una profondità di circa 620 km.

Il Brasile non è un Paese molto sismico, non affacciandosi sul Pacifico dove c’è la convergenza attiva tra le placche, come spiegano in un articolo i ricercatori INGV. In particolare in quell’area la placca oceanica di Nazca e quella sudamericana si scontrano (con subduzione di Nazca sotto l’America del sud) a una velocità di oltre 7 cm/anno, un valore tra i più alti del pianeta. Questo processo di convergenza e subduzione porta la placca di Nazca a sprofondare sotto il continente (slab). Questo processo viene evidenziato da numerosi terremoti superficiali verso la costa (in Perù, Colombia e Cile) e terremoti profondi all’interno, in Brasile e in Bolivia, dove la placca di Nazca sprofonda.

Nella mappa dell’USGS l’immersione dello slab di Nazca è indicata dalle linee verdi, che si infittiscono verso il Brasile, segno che la pendenza dello slab aumenta notevolmente con l’aumentare della profondità. Quello di stanotte non è stato uno dei terremoti più forti di questa zona, ma certamente uno dei più profondi: 620 km, ipocentro ben all’interno del mantello terrestre.
Data la grande profondità non ci sono stati danni, ma le onde sismiche prodotte dall’evento hanno viaggiato all’interno della Terra in tutte le direzioni e sono arrivate, circa 12 minuti dopo, in Italia. Nella figura si vede l’arrivo delle onde P al sismometro MedNet dell’Aquila (AQU) intorno alle 01:08, seguite da altre onde, principalmente le onde S una decina di minuti dopo.

Sulla registrazione del sismometro dell’Aquila, posto nel basamento del Castello cinquecentesco (Forte spagnolo), si osserva anche in maniera piuttosto evidente l’aumento del “rumore sismico” tra la notte e il giorno, aumento causato dal traffico cittadino. La stima dei parametri ipocentrali e della magnitudo calcolati dall’USGS (riportati in mappa in rosso) sono simili a quelli ottenuti dal CAT-INGV.

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