Col miglioramento delle condizioni meteo, riprendono questa mattina alle 8 le ricerche dei 13 dispersi nella tragedia avvenuta domenica pomeriggio sulla Marmolada, che ha provocato 7 morti e 8 feriti. Le squadre di soccorso torneranno in azione con elicotteri, droni ma anche sonar per cercare di individuare i cellulari delle persone disperse.
“C’è il pericolo che altri seracchi di ghiaccio possano staccarsi. Tutta l’area continua ad essere interdetta,” ha comunicato l’unità di crisi allestita a Canazei che coordina le operazioni di ricerca. Iil monitoraggio dall’alto con droni ed elicotteri andrà avanti negli stessi punti esaminati ieri. In caso di individuazione di reperti si interverrà per i rilievi fotografici ed eventualmente poi per un prelievo.
Zaia: “è crollato un grattacielo di ghiaccio”
“Noi non molliamo. Ai parenti dei dispersi l’ho detto: noi continuiamo a coltivare la speranza di recuperare ancora qualcuno vivo“: è quanto ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera il governatore del Veneto Luca Zaia. “Stiamo vivendo una tragedia immensa. Tanto eccezionale che era imprevedibile“. Per il governatore, “è evidente che le cause sono state molteplici“. Nessuna escursione “è a rischio zero, come qualsiasi attività, ed è altrettanto vero che i cambiamenti climatici hanno agevolato processi in maniera repentina. Ma questo non è il primo crollo sulle Dolomiti“. Qui “ci si trova di fronte a un fatto di portata straordinaria. E’ come se fosse venuto giù un enorme grattacielo di ghiaccio. Come si può pensare di prevedere una cosa del genere?“. Dello stato precario dei ghiacciai si parla da tempo, tuttavia “si fanno osservazioni di carattere generale sul cambiamento climatico. Ma dobbiamo pur ricordarci che le nostre montagne sono a loro volte state scolpite dal dissesto idrogeologico“. “Dobbiamo fare di tutto perché ciò non accada più. Gli esperti si esprimeranno. Resto personalmente convinto che sia necessario affinare il sistema di monitoraggio per essere nelle condizioni di impedire l’accesso al ghiacciaio quando le condizioni non lo consentono. Un po’ come succede con la bandiera rossa al mare“. Ora il ghiacciaio rimarrà impraticabile a lungo: “I sindaci hanno già emesso l’ordinanza. Penso proprio che la risalita in autonomia non sarà possibile finché non ci sarà la certezza della sicurezza“. L’altro giorno “sul ghiacciaio c’erano 10 gradi – ha concluso Zaia – Adesso ha la dimensione che dovrebbe avere a fine settembre. E’ tre mesi avanti“.