E’ collegata a un minore rischio di mortalità, ha proprietà diuretiche antiossidanti e protettive per il nostro organismo, abbassa il colesterolo: sono tanti i benefici del tè nero, ed ora un nuovo studio ne conferma in particolare uno, forse il più importante.
Secondo una ricerca condotta dagli esperti del National Cancer Institute degli Stati Uniti, su quasi mezzo milione di persone, chi beve tè nero potrebbe avere più di probabilità di vivere più a lungo rispetto a chi non lo fa: una maggiore assunzione è stata associata a un minor rischio di mortalità tra coloro che bevono due o più tazze al giorno.
Il tè contiene sostanze note per ridurre l’infiammazione nell’organismo. Studi precedenti, condotti in Asia, avevano già in precedenza evidenziato i benefici del tè verde: ora, il nuovo studio, pubblicato su Annals of Internal Medicine, si è concentrato su tè nero, molto amato nel Regno Unito.
Gli scienziati del National Cancer Institute hanno studiato le abitudini di 498.043 uomini e donne tra 40 e 69 anni nel Paese, ed hanno seguito queste persone per circa 11 anni. Dopo aver adeguato i risultati in base a fattori di rischio come salute, status socioeconomico, abitudine al fumo, assunzione di alcol, dieta, età, razza e sesso, si è scoperto che una maggiore assunzione di tè (due o più tazze al giorno) era collegata a un rischio di morte inferiore dal 9% al 13% per qualsiasi causa rispetto ai non bevitori di tè.
Fermo restando che si tratta di uno studio basato sull’osservazione delle abitudini e della salute delle persone, e non può provare il rapporto di causa ed effetto, “questi risultati suggeriscono che bere tè, anche a livelli più elevati, può far parte di una dieta sana,” hanno concluso i ricercatori guidati da Maki Inoue-Choi.
Cos’è il tè nero
Il tè nero è un prodotto ottenuto dalla pianta Camelia sinensis (la stessa del tè rosso, di quello verde ecc.). La differenza rispetto agli altri tè sta nel fatto che la lavorazione prevede che, una volta raccolte, le foglie vengano posizionate ad asciugare e a fermentare: solo una volta essiccate totalmente saranno pronte per essere confezionate.
Nel processo di ossidazione si generano due tipi di polifenoli: in primo luogo i theaflavini e poi i thearubigini, cui si devono gran parte delle proprietà del thè nero. Della pianta, originaria della valle del Brahmaputra, al confine tra Birmania e Cina, venivano inizialmente impiegate le foglie come medicamento, oltre a mangiarle crude con riso, sale, scorza d’arancia e latte. Solo in seguito si è diffusa la pratica di bollirle e a berne l’infuso.
Il tè nero è una varietà di tè molto conosciuta e consumata in tutto il mondo: a differenza del tè verde, quello nero è più ricco di teina quindi il gusto risulta più intenso e ha effetti più forti sul nostro organismo rispetto ad altre tipologie di tè. La produzione del tè nero è concentrata soprattutto in India. Le sue proprietà sembrano aver incuriosito il mondo scientifico per via della sua ricchezza di sostanze antiossidanti.
Tè nero, benefici e controindicazioni
Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario,
“la teofillina e la teobromina contenute nel tè nero fanno sì che questa bevanda abbia proprietà stimolanti ed eccitanti. La teofillina, in particolare, stimola la respirazione, il miocardio e il sistema nervoso centrale, mentre la teobromina ha funzioni cardiocinetiche e dilatatorie sui vasi coronari. Questi due alcaloidi, inoltre, hanno funzione diuretica. Anche se in quantità ridotte rispetto al tè verde, anche il tè nero contiene sostanze benefiche come polifenoli e tannini dall’azione antiossidante e protettiva per il nostro organismo. Secondo alcuni studi un consumo regolare di questa bevanda può favorire – come accade anche per il tè verde – la riduzione dei livelli di colesterolo. Il tè nero, oltre alla teofillina e alla teobromina che possono risultare eccessivamente stimolanti se assunte in grandi quantità, contiene buoni quantitativi di caffeina: se si esagera nel consumo può causare ansia, nervosismo e insonnia“.
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