“Il nostro piano di risparmio gas, c’è un comitato d’emergenza che lavora su questo, lo presenteremo nei prossimi giorni”, ma “abbiamo già delle operazioni in corso”, come il prestito al Gse “per accelerare l’acquisto sugli stoccaggi, che sono all’80% e ci dà un po’ di respiro“, e “abbiamo portato al 100% l’utilizzo dei rigassificatori esistenti. Dopodiché se, come probabilmente sarà, comunque i russi non potranno chiudere completamente l’erogazione, noi dovremo sicuramente fare del risparmio“: lo ha detto il Ministro Roberto Cingolani, intervistato da Giorgio Zanchini nella trasmissione Filo Rosso su Rai 3.
Il rischio di razionamenti? “Sarebbe il caso di fare un po’ di ordine, perché leggo e sento molte versioni. Il prezzo – ha sottolineato Cingolani – risente della volatilità del mercato, è aumentato di 10 volte rispetto a un anno ma non è che manchi il gas. C’è un problema di forniture disordinate, c’è una guerra. C’è poi un problema di approvvigionamento: oggi, a distanza di un anno, prendiamo meno della metà del gas dalla Russia, perché sono state fatte delle operazioni di diversificazione delle forniture. Come abbiamo fatto? Siccome l’Italia è interconnessa, ha 5 gasdotti e 3 rigassificatori, abbiamo riempito i tubi e abbiamo utilizzato alla massima portata i rigassificatori. I nostri stoccaggi domani arrivano all’80% e continuiamo ad acquisire in questo momento di bassa domanda intorno a 180-190 milioni di metri cubi al giorno“.
“Bisogna accelerare la transizione ecologica ma ricordandoci che deve essere sostenibile per le varie società e rispetto ai livelli di avanzamento dei vari Paesi. Non bisogna perdere il treno della fusione nucleare, che ovviamente non sarà domani ma su cui c’è una forte accelerazione“, ha aggiunto Cingolani.