La notte scorsa, la sonda DART della NASA si è schiantata contro l’asteroide Dymorphos, in quello che è stato il primo test di difesa planetaria. Scopo della missione è tentare di deviare la rotta dell’asteroide per testare la capacità di difendere la Terra dall’arrivo di asteroidi minacciosi. A catturare le immagini della missione il minisatellite italiano LICIACube, gestito e coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
“Un grande successo per l’Italia”, ha commentato il Presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia. E’ anche la prima missione autonoma dell’Italia nello spazio profondo ed è “un’altra missione frutto di una collaborazione internazionale fra agenzie mature, come sono la NASA e l’ASI”, ha detto Saccoccia all’ANSA. “E’ stata una nottata entusiasmante”, ha aggiunto il Presidente dell’ASI, che ha seguito la missione dal Centro di controllo a Torino, dove si trova l’azienda Argotec, che ha realizzato il minisatellite. “Tutto è andato perfettamente, anche oltre le previsioni. Abbiamo potuto seguire l’intera sequenza di avvicinamento all’asteroide come se fossimo stati a bordo di Dart, con una precisione eccezionale“.
Nel Centro di controllo, ha proseguito Saccoccia, c’era molta attesa per la possibilità di comunicare con LICIACube e di capire se il satellite stesse bene, considerando il rischio di impatto del minisatellite con la nube di detriti sollevata dall’impatto. “Alla fine è arrivato il segnale che indicava che il satellite era in perfetta salute e quindi sono state acquisite le immagini: poterle vedere sarà una bella sorpresa”.