Il mistero del volo NATO che ha sorvolato le Marche prima dell’alluvione

L'alluvione nelle Marche, associata ad un misterioso volo NATO e alle scie chimiche, si trasforma da tragedia in complottismo
MeteoWeb

Poteva consumarsi un dramma come quello accaduto nelle Marche per via del maltempo estremo, senza che qualcuno estraesse dal ‘cappello magico’ la solita, e ormai anche stantia, teoria del complotto? E’ diventata virale sul web la notizia di un ambiguo volo della NATO effettuato il 13 settembre scorso sulle Marche, ovvero solo due giorni prima dell’alluvione che ha devastato la costa, causando morti, feriti, dispersi e danni.

Ma cosa avrebbe di particolare questo volo agli occhi di chi pensa all’ennesimo complotto? Seguendo la sua traiettoria sul sito flightradar24, si nota come l’aereo sia partito dalla base di Geilenkirchen in Germania. Il velivolo avrebbe raggiunto le Marche, sorvolandole per circa 4 ore, per poi fare ritorno in Germania. Non è ben noto quale sia stato lo scopo di questo volo, ma il sospetto che aleggia è che abbia avuto a che fare proprio con il violento temporale che ha poi devastato la zona. Quest’ultimo sarebbe dunque stato il frutto di un piano deciso a tavolino dai cosiddetti poteri forti, per non si sa quale scopo.

La ricostruzione dei fatti

Ora, partiamo da un presupposto: che il volo ci sia stato è un dato di fatto, ma innanzitutto non è avvenuto il giorno dell’alluvione, come dicono in molti sui social, ma due giorni prima. Ed è anche vero che si tratta di un volo NATO, ma stiamo parlando di un aereo che svolge attività di controllo del tutto lecite e documentati.

Nello specifico, ad effettuare il volo – che è durato 5 ore e 34 minuti – è stato un Boeing E-3A Sentry, registrato con il numero LX-N90446, partito dalla stazione di Geileinkirchen e diretto a Konya. Si tratta di un volo che rientra nel piano di sistema di sorveglianza e precauzione aerea del Patto Atlantico. Controlli che si basano sul sorvolo dei territori del Patto Atlantico con Boeing muniti di radar Doppler, utile per svolgere attività di sorveglianza dello spazio aereo, non di certo per creare presunte scie chimiche o ‘inseminare’ artificialmente le nuvole.

Le previsioni

Ultimo punto a sfavore della teoria del complotto sta nella motivazione, apportata dai complottisti, che “nemmeno gli addetti al meteo sono riusciti a prevederlo” (il maltempo, ndr). Dato per certo questo assunto, è plausibile – secondo i teorici del complotto – che si sia trattato di un evento costruito ad hoc attraverso l’ingegneria climatica. Tutto falso. Perché il problema non è stato nelle previsioni, bensì nel grado di allerta emesso dalla Protezione Civile, forse troppo basso per la gravità delle previsioni (ma su questo vi è un corso un’indagine del Procura e dunque è ancora tutto da vedere).

Le previsioni che avevano anticipato eventi importanti e gravi sulla zona ci sono state (basti pensare all’allerta meteo Estofex pubblicata anche attraverso le pagine del nostro giornale). Nessuna sorpresa, dunque, e nessun complotto. Si è trattato di un dramma: un forte maltempo che si è impetuosamente accanito su un territorio fragile, critico – come d’altronde lo è gran parte d’Italia – e che non è riuscito a reggere il peso della pioggia. Semplicemente, e drammaticamente, perché non era preparato.

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