Bollettino Covid, epidemiologi: “grave se il Ministero tenesse per sé l’accesso ai dati”

Per l'Associazione Italiana di Epidemiologia, sarebbe “preoccupante se il Ministero della Salute comunicasse solo una sintesi controllata settimanale” dei dati Covid
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In merito alla comunicazione da parte del Ministero della Salute che il bollettino Covid avrà cadenza settimanale, “preoccupante sarebbe se il Ministero, pur conservando il flusso giornaliero di dati, riservasse a sé l’accesso, comunicando solo una sintesi controllata settimanale. Speriamo che non si allarghi il campo delle informazioni inaccessibili a chiunque possa capire quanto sta accadendo“. Questa la posizione dell’Associazione Italiana di Epidemiologia.  

L’Associazione spiega, infatti, che la comunicazione ministeriale “non precisa se il sistema di trasmissione dati rimarrà giornaliero e solo la pubblicazione sarà settimanale oppure se verranno raccolti i dati solo come totali settimanali” e sottolinea che il monitoraggio della circolazione virale “funziona solo se si può osservare il suo sviluppo giornaliero e non solo una media settimanale, spesso di più difficile interpretazione”.  

“Tra i danni che la pandemia ha comportato – si legge in una nota – c’è stato qualche aspetto positivo: la disponibilità di dati tempestivi accessibili a tutti. Durante l’intera pandemia abbiamo potuto leggere dati che permettevano ad ognuno di noi di avere un’idea del rischio di contagiarsi. Una disponibilità straordinaria che non trova riscontro nella gestione delle altre malattie infettive ‘normali'”. “Anziché pensare di cogliere l’opportunità per un avanzamento generalizzato della disponibilità di dati su tutte le altre patologie infettive (e non) – aggiunge l’Associazione Italiana di Epidemiologia – si propone di ritornare allo stato di quiescenza dettato dal non sapere”.  

“È comprensibile la tentazione di considerare la pandemia una vicenda ormai chiusa – prosegue la nota – ma la realtà che i dati raccontano, nel nostro Paese e nel resto del mondo, non supporta questo atteggiamento, come ci ricorda anche il Presidente Mattarella. La strada giusta è consolidare le attività di sorveglianza, rendere facilmente disponibili i dati che ne derivano, aumentare le conoscenze anche nell’ottica di sostenere comportamenti orientati alla prevenzione, magari ragionando su strumenti e indicatori più utili per seguire questa fase pandemica”.  

 

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