Il colonialismo europeo e la distribuzione delle piante sul pianeta

La colonizzazione europea ha influenzato la diffusione di piante, quantitativamente e qualitativamente, su tutto il pianeta Terra
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Colonizzando altre terre, gli imperi europei hanno lasciato eredità durature sulla distribuzione globale delle piante. Lo afferma uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution.

Quando le persone si muovono, le piante si muovono con loro, intenzionalmente o meno. È noto che le distanze percorse dalle piante sono aumentate notevolmente dall’inizio della colonizzazione europea di altri continenti. Il tutto è iniziato nel corso del XV secolo, proseguendo per un paio di secoli.

Bernd Lenzner e colleghi si sono concentrati su quattro potenze europee (Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Paesi Bassi). I ricercatori hanno studiato la distribuzione di 19.250 taxa (raggruppamenti ordinati degli esseri viventi) di piante provenienti da 1.183 regioni precedentemente colonizzate in tutto il mondo. Il team ha rivelato che il numero di specie vegetali condivise nelle regioni che un tempo erano occupate dallo stesso impero è maggiore di quanto ci si sarebbe aspettato per caso. Parliamo di zone come il Sud Africa e le regioni del Nord America che furono entrambe colonizzate dai Paesi Bassi. Il risultato è stato ottenuto applicando una misura ecologica nota come diversità zeta.

Gli autori hanno anche scoperto che i cambiamenti nel tempo in questi gruppi regionali di specie di piante sono influenzati non solo dal clima e dalla distanza geografica, ma anche dal periodo di tempo in cui una regione è stata occupata da un determinato impero. I ricercatori hanno identificato i principali centri economici e strategici all’interno degli imperi. Ad esempio, all’interno dell’ex impero britannico, l’Australia e l’India condividono più specie vegetali rispetto ad altre regioni.

I risultati forniscono informazioni sugli impatti del comportamento socioeconomico umano sulla biodiversità delle piante, su ampie scale temporali. Secondo gli autori questo è destinato ad aumentare in futuro solo con la continua espansione della globalizzazione e della connettività.

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