Dopo avere dominato la Terra per oltre 160 milioni di anni, un visitatore dallo Spazio ha messo fine all’esistenza dei dinosauri. Circa 66 milioni di anni fa, un asteroide di almeno 10 km di diametro ha assestato al mondo dei dinosauri un colpo devastante, provocando terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche e catastrofi climatiche che hanno determinato l’estinzione del 75% di tutte le creature viventi.
Nonostante tutto, però, la Terra è ancora qui. Ciò significa che il nostro pianeta è immune da un asteroide catastrofico? Che tipo di sasso spaziale potrebbe mettere fine alla Terra? Un oggetto cosmico potrebbe effettivamente distruggere l’intero pianeta e quanto dovrebbe essere grande?
In sintesi, probabilmente ci vorrebbe una roccia grande come un pianeta per distruggere il nostro pianeta. Ci vorrebbe molto, molto meno, però, per cancellare la vita sulla Terra, o comunque la maggior parte di essa.
“Un oggetto più grande di Marte ha colpito la Terra all’inizio della sua storia e così è nata la Luna, senza distruggere la Terra,” ha dichiarato a Live Science Brian Toon, professore di scienze atmosferiche e oceaniche all’University of Colorado Boulder.
Toon si riferisce all’ipotesi dell’impatto gigante, una teoria che suggerisce che un pianeta delle dimensioni di Marte chiamato Theia si sia scontrato con la Terra 4,5 miliardi di anni fa, lanciando detriti rocciosi nello Spazio, che alla fine si sono fusi creando la Luna. Si tenga presente che Marte misura circa 6.700 km di larghezza, più di 500 volte rispetto all’asteroide che ha ucciso i dinosauri.
Piuttosto che distruggere il nostro pianeta, gli scienziati teorizzano che parte del nucleo e del mantello di Theia si sia fusa con il nostro, rimanendo in profondità nei millenni quando la vita primordiale si è evoluta. Gli esperti non sono concordi sul fatto che quest’antica collisione sia stata frontale o solo un colpo di striscio, ma non c’è dubbio che se qualcosa fosse stato vivo sulla Terra in quel momento, Theia l’avrebbe spazzato via. In linea di massina, gli scienziati ritengono che la vita potrebbe essere apparsa già 4,4 miliardi di anni fa, pochi milioni di anni dopo l’impatto di Theia.
L’inverno da impatto: ecco cosa accadrebbe se un gigantesco asteroide colpisse la Terra
Come mostra l’estinzione di massa dei dinosauri non aviari, ci vuole molto meno di un pianeta per spazzare via la vita sulla Terra, anche se il pianeta stesso persiste. La NASA considera qualsiasi roccia spaziale un potenziale pericolo se misura almeno 140 metri di diametro e orbita entro 7,4 milioni di km dalla Terra. Secondo la NASA, l’impatto di una roccia del genere potrebbe spazzare via un’intera città e devastare il terreno circostante.
Una collisione con una roccia più grande, larga almeno 1 km di larghezza, “probabilmente provocherebbe la fine della civiltà” scatenando disastri climatici globali, ha dichiarato a Scientific American Gerrit L. Verschuur, astrofisico al Rhodes College di Memphis, nel Tennessee. Se oggi arrivasse un impattatore delle dimensioni dell’asteroide che ha ucciso i dinosauri, probabilmente provocherebbe l’estinzione degli esseri umani (e di innumerevoli altre specie).
“Grosso modo, l’impatto iniziale crea una vasta palla di fuoco che uccide chiunque possa vederla,” ha detto Verschuur. “Poi la polvere dell’impatto e il fumo degli incendi avvolgono la Terra, facendo precipitare il nostro pianeta in un cosiddetto inverno da impatto“.
Durante questo periodo, così tanta polvere e gas nocivi offuscherebbero il cielo che le piante non potrebbero più trasformare la luce solare in energia tramite la fotosintesi. La vita vegetale morirebbe in tutto il mondo, così come gli animali: solo quelli molto piccoli e terrestri (come i nostri primi antenati mammiferi) avrebbero una possibilità di sopravvivenza.
I possibili rischi futuri
Comprensibilmente, la NASA e altre agenzie spaziali prendono molto sul serio la minaccia degli impatti di asteroidi, monitorando da vicino migliaia di potenziali oggetti nel nostro Sistema Solare. La buona notizia è che non c’è alcuna minaccia almeno per i prossimi 100 anni.
Se una roccia spaziale potenzialmente pericolosa dovesse cambiare inaspettatamente rotta e puntare il nostro pianeta, la NASA sta testando un piano per affrontarla. Il 26 settembre, l’agenzia spaziale ha distrutto un veicolo spaziale, facendolo schiantare contro un asteroide largo 160 metri chiamato Dimorphos, allo scopo di alterare leggermente la traiettoria della roccia spaziale.
Per fortuna, Dimorphos non è diretto verso la Terra. Attraverso la missione Double Asteroid Redirection Test (DART), la NASA ha voluto scoprire se far schiantare un veicolo spaziale contro un asteroide sia un mezzo praticabile di difesa planetaria per eventuali futuri rischi di impatto.