Durante la fase acuta della pandemia di Covid in alcuni casi “non c’erano evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti presi: contestavamo che si scambiasse la scienza per religione”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica al dibattito del Senato sulla fiducia.
“Sono d’accordo con Lorenzin sul tema del rispetto delle evidenze scientifiche e sul riconoscimento del valore della scienza. Non la scambiamo mai con la religione. Noi contestavamo che non c’erano evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti presi, contestavamo che si scambiasse la scienza per religione”, ha affermato Meloni.
“Per esempio, è stato un errore impedire a ragazzi di 12 anni non vaccinati di non fare sport quando la comunità scientifica non era unanime su questo. Lo sport gli avrebbe fatto bene”, ha aggiunto. “Qualcuno ancora oggi non riesce a spiegarmi quale fosse l’evidenza scientifica di impedire” di fare sport “ai ragazzi di 12 anni non vaccinati, con un vaccino su cui la comunità internazionale scientifica non era tutta d’accordo, quando quella comunità scientifica internazionale era d’accordo che fare sport facesse bene ai quei ragazzi. Abbiamo impedito a quei ragazzi di fare sport che gli faceva sicuramente bene perché facevano una cosa su cui non c’erano certezze. Abbiamo contestato quello e lo faremo ancora. Non riprenderemo quella scelta. Quando si prendono decisioni devono essere supportate da evidenze scientifiche e non da scelte politiche“, ha detto Meloni.