Covid, ECDC: “la variante BQ.1 circola in Europa, diventerà presto dominante”

Il maggior numero di sequenze della nuova variante del Covid, BQ.1, è in 5 Paesi, fra cui l'Italia
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Sta circolando in Europa la variante BQ.1 del coronavirus SARS-CoV-2, che insieme alla sottovariante BQ.1.1, diventerà dominante nel Vecchio Continente da metà novembre-inizio dicembre, contribuendo a un aumento di casi di Covid a breve. Questo lo scenario previsto dal Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC), nell’aggiornamento epidemiologico su Covid pubblicato oggi.  

La famiglia Cerberus, come è stata ribattezzata BQ.1.1, diventerà il ceppo dominante in Europa all’inizio dell’inverno. A segnalare la maggiore circolazione di BQ.1 nell’ultima settimana sono Francia (19% sequenze), Belgio (9%), Irlanda (7%), Paesi bassi (6%) e Italia (5%). Le proporzioni attuali non sono sufficientemente elevate perché la variante abbia già avuto un impatto notevole sulla situazione epidemiologica nei Paesi colpiti. 

Studi preliminari di laboratorio condotti in Asia indicano che BQ.1 ha la capacità di eludere in modo considerevole la risposta del sistema immunitario. Tuttavia, secondo dati attualmente disponibili, anche se limitati, non ci sono prove che BQ.1 sia associata a una maggiore gravità dell’infezione rispetto a Omicron BA.4/BA.5”, si legge in una nota dell’ECDC. 

I Paesi dovrebbero rimanere vigili per i segnali di emergenza e diffusione di BQ.1 e mantenere test sensibili e rappresentativi”, ha affermato Andrea Ammon, direttore dell’ECDC. “I Paesi dovrebbero continuare a monitorare i tassi di casi di Covid-19, in particolare nelle persone di età pari o superiore a 65 anni. Dovrebbero essere monitorati anche indicatori di gravità come ricoveri, ricoveri in unità di terapia intensiva e occupazione e decessi”. 

Il “miglioramento della adesione alla vaccinazione con il completamento del ciclo primario e della prima dose di richiamo nelle popolazioni che devono ancora riceverli – avvertono gli esperti dell’ECDC – rimane una priorità. Si prevede che saranno necessarie dosi di richiamo aggiuntive per quei gruppi più a rischio di malattie gravi, come gli adulti di età superiore ai 60 anni, gli individui immunocompromessi, quelli con condizioni mediche di base e le donne in gravidanza”.  

L’ECDC chiede agli Stati membri dell’Ue/See di condividere continuamente le informazioni disponibili su queste varianti per informare le valutazioni del rischio nelle prossime settimane.  

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