E’ diventato virale, e quasi esilarante, sui social quanto accaduto domenica scorsa a Gubbio. Ma per chi lo ha vissuto si è trattato di un dramma. Dopo aver consumato del tonno auto-pescato, probabilmente crudo, una quarantina di pescatori sarebbero stati male.
Nella cittadina umbra i componenti di una società di pesca sportiva amatoriale si sarebbero ritrovati in un ristorante del centro per mangiare i tonni che avevano pescato. Appena dopo averlo mangiato, però, avrebbero iniziato a sentirsi male. Con sintomi immediati per tutti, nessuno escluso: dissenteria acuta e vomito. Chi era presente descrive la scena come un momento di panico puro. C’era chi scappava in bagno e chi correva a vomitare fuori dal locale, come si evince dalle foto nella gallery scorrevole in alto. Sul posto sono giunte due ambulanze per soccorrere i commensali, per alcuni dei quali si è reso necessario il ricovero all’ospedale di Gubbio.
“C’è stata un’esplosione di dissenteria fulminante generale. Alcune persone sono svenute e si sono ca**te addosso, altri defecavano in ogni angolo del ristorante”, racconta sui social uno dei presenti. “Due persone ubriache fradice si sono messe al volante per correre in bagno a casa: uno si è capottato, l’altro ha sbattuto contro tre macchine. La polizia che è intervenuta li ha trovati con la m***a fino alla camicia”, raccontano altri.
Intossicazione alimentare per il tonno consumato a Gubbio
Non è ancora chiaro cosa abbia causato i sintomi dei presenti al pranzo nel ristorante di Gubbio, ma nel caso del pesce crudo la motivazione più plausibile è un batterio. L’intossicazione alimentare è infatti molto frequente quando il pesce consumato crudo non è abbattuto correttamente. I batteri contaminati in questi casi, possono essere diversi. Listeria, escherichia coli, anisakis o salmonelle, sono tutti microrganismi che causano infezioni non gravi. Il quadro si può aggravare per i soggetti fragili, ma anche per i bambini, le donne in gravidanza e gli anziani.
Precisazioni del ristoratore
“Dopo aver constatato che a distanza di giorni tali supposizioni (perché di questo si tratta, solo di “chiacchiere”) vengono ancora alimentate da mere voci di popolo mi trovo costretto a replicare. Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante”. Questo è quanto dichiarato con un post su Facebook dal ristoratore che ha ospitato il gruppo di pescatori.
Ma qualcosa non torna e la vicenda resta poco chiara. Intervistato da Il Giornale il ristoratore ha precisato: “Avevamo permesso ai componenti della società di pesca di pranzare nel nostro ristorante. Il pesce crudo lo hanno portato loro da fuori e, da quanto ne so, lo hanno fatto sfilettare in un altro locale. Quindi noi abbiamo solo ospitato le oltre cento persone. Potrebbe bastare questo per giustificarmi, ma vorrei smentire ciò che sta circolando sui social. Si tratta di chiacchiere che vengono alimentate da voci di popolo“. “Si è voluto creare un caso che non esiste pubblicando perfino immagini scabrose false, poiché le persone immortalate non sono nel mio locale“, ha concluso. Il mistero resta.