Tra poco più di due settimane è previsto il passaggio dall’ora legale all’ora solare, programmato per Domenica 30 Ottobre. In tanti in questo periodo stanno chiedendo che questo passaggio venga annullato o posticipato, nell’illusoria speranza che mantenere l’orario attuale (cioè quello legale) possa servire a risparmiare energia. Ma in realtà se il passaggio non ci fosse, non risparmieremmo un bel nulla anzi rischieremmo molto probabilmente di consumare di più. Vediamo perchè.
Innanzitutto dobbiamo ricordare storicamente cosa sono l’ora solare e l’ora legale. Come dice il nome stesso, l’ora solare è quella più naturale che ci sia e che segue il meridiano del fuso orario di riferimento mentre quella legale è una convenzione artificiale adottata da alcuni Stati (in realtà soltanto pochi Paesi occidentali) per ragioni meramente economiche, con lo scopo di sfruttare al meglio l’irraggiamento solare nel periodo estivo. I Paesi che adottano l’ora legale, e che quindi in primavera e in estate (in linea di massima tra aprile e ottobre) spostano le lancette un’ora in avanti rispetto alla “natura”, sono sostanzialmente quelli Europei (tranne l’Islanda), il Canada, gli Stati Uniti d’America e il Messico. In tutto il resto del mondo, quindi tutta l’Asia, tutta l’Africa, tutto il SudAmerica, non esiste alcun cambio di ora e si segue sempre e solo l’ora solare, quindi quella naturale.
Questa convenzione occidentale serve a sfruttare il più possibile nelle fasce orarie socialmente “attive” l’illuminazione naturale, per il risparmio energetico. D’estate, infatti, se non ci fosse l’ora legale, con l’ora solare avremmo l’alba più o meno – in base alle zone – alle 04:30 del mattino e il tramonto alle 20:00 della sera (invece grazie all’ora legale l’alba è alle 05:30 e il tramonto alle 21). Attenzione, però, a ritenere che questo stesso vantaggio persisterebbe anche nei mesi invernali mantenendo l’ora legale tutto l’anno. Inevitabilmente, le ore di luce si riducono raggiungendo un picco minimo tra dicembre e gennaio, quando in Italia il sole splende per meno di 9 ore al giorno (a differenza delle quasi 16 ore estive di giugno e luglio). La scelta tra ora solare e ora legale è soltanto basata in base a quando “utilizzare” queste 9 ore di sole invernali. Vediamo cosa succede in pieno inverno, tra dicembre e gennaio, se lasciassimo in vigore l’ora legale.
Di seguito l’orario di alba e tramonto di dicembre/gennaio con l’eventuale ora legale nelle principali città italiane:
- Lecce 08:09/17:28
- Crotone 08:09/17:36
- Siracusa 08:11/17:49
- Reggio Calabria 08:12/17:44
- Catania 08:13/17:49
- Bari 08:17/17:31
- Palermo 08:22/17:54
- Napoli 08:26/17:42
- Pescara 08:32/17:38
- Roma 08:36/17:44
- Cagliari 08:42/18:08
- Trieste 08:45/17:28
- Firenze 08:44/17:45
- Sassari 08:48/18:05
- Bologna 08:50/17:42
- Verona 08:55/17:40
- Genova 08:59/17:51
- Milano 09:02/17:47
- Torino 09:07/17:54
Se invece lasciassimo invariato il passaggio all’ora solare, cioè il ritorno all’allineamento con il più naturale ritmo dell’orologio, l’orario di alba e tramonto sarebbe esattamente anticipato di un’ora rispetto a quello descritto sopra.
Come possiamo vedere, è folle immaginare che ci possa essere un risparmio energetico lasciando l’ora legale: è vero, da un lato, che nel pomeriggio “guadagneremmo” un’ora di luce, ma è comunque un guadagno molto relativo perché il sole anziché tramontare intorno alle 16:30 tramonterebbe in tutt’Italia intorno alle 17:30. Inevitabilmente, quindi, tutto il tardo pomeriggio e la serata sarebbero comunque al buio, e sono i periodi con i picchi di consumi energetici.
Inoltre quell’ora di luce guadagnata a metà pomeriggio verrebbe completamente perduta al mattino: farebbe alba tardissimo, intorno alle 08:30 o addirittura dopo le 09 nelle grandi e popolose città del Nord/Ovest dove si concentra una buona fetta del consumo energetico del Paese. Avere l’alba alle 09:07, come nel caso di Torino, significa che la luce naturale non è tale da consentire luminosità almeno fino alle 09:45. E non è soltanto un problema geografico: anche al Sud ci sarebbe luce sufficiente tardissimo, dopo le 9 anche a Napoli e Palermo, dopo le 9:15 a Roma, quindi ci sarebbe un enorme aumento dei consumi energetici al mattino perché significherebbe non solo usare più luce per l’illuminazione, ma anche più corrente per i riscaldamento (le temperature minime si registrerebbero più tardi e il suolo si riscalderebbe con un’ora di ritardo rispetto al solito).
Per quanto possa essere “brutto” il tramonto presto al pomeriggio d’inverno, è naturale che sia così. E sarebbe opportuno che per affrontare la crisi energetica non si adottasse la stessa schizofrenica isteria che abbiamo già visto contro il Covid, con norme improbabili adottate per combattere il virus che ovviamente non sono servite a nulla ma hanno soltanto provocato danni enormi alla società (lockdown, coprifuoco, green pass). Quando non si sa qual è la cosa giusta da fare, non fare nulla è certamente meglio rispetto a combinare guai.