Samantha Cristoforetti e i colleghi di Crew-4: “dopo 20 anni di ISS tante idee per il futuro“

Samantha Cristoforetti, insieme agli altri 3 membri di Crew-4, ha ripercorso i 6 mesi nello spazio e ha immaginato come saranno i futuri habitat per gli astronauti dopo la fine della ISS
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L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti è tornata a parlare della sua seconda esperienza nello spazio in una conferenza stampa organizzata dalla NASA insieme agli altri 3 componenti di Crew-4, gli americani Bob Hines, Kjell Lindgren e Jessica Watkins, tutti della NASA. I 4 hanno fatto parte dell’equipaggio della Spedizione 68 sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). 

I 4 astronauti hanno parlato proprio della ISS, l’avamposto spaziale in orbita da 20 anni. 20 anni che iniziano a farsi sentire e che portano già a pensare come saranno i futuri habitat per gli astronauti. “Le idee sono tante e siamo appena agli inizi”, ha detto Cristoforetti. Anche per Lindgren è ora di pensare a nuove strutture in vista delle future missioni su Luna e Marte, ma nel frattempo è “importante lavorare per conservare l’efficienza della ISS come luogo in cui fare ricerche“. Soprattutto, ha aggiunto, “è importante continuare a utilizzarla almeno fino al 2030. E’ d’accordo anche Hines, per il quale “servono nuove tecnologie per i futuri habitat umani nello spazio”.  

Samantha Cristoforetti ha parlato anche degli ambienti spaziali, nell’ottica dello sviluppo di voli commerciali, non più riservati ai soli astronauti: “occorre una transizione – ha spiegato – da quello che abbiamo adesso, ossia ambienti che sono stati adattati per la presenza degli esseri umani, ad altri che la tecnologia dovrà invece concepire fin dall’inizio per ospitare delle persone”.  

Pensando al futuro, gli astronauti della Crew-4 sognano serre rigogliose a bordo delle future astronavi: “abbiamo apprezzato l’opportunità di lavorare con le piante, sentire il loro odore a bordo è una bellissima sensazione”, ha detto ancora Lindgren. “Immagino un modulo pieno di piante: sarebbe fantastico stare lì dentro e – ha aggiunto – poterle mangiare nei lunghi viaggi”. Hines sogna una missione in cui poter avere frutta fresca a bordo, ma ancora ricorda “le lasagne di Samantha”.  

Nei quasi sei mesi trascorsi sulla ISS con la sua missione Minerva, invece, i cibi preferiti di AstroSamantha sono stati asparagi, tonno con olio d’oliva e cioccolata, mentre Lindgren e Watkins ricordano invece la passione per le tortillas. Per tutti, l’esperienza davvero unica è stata l’armonia che si è stabilita fra loro: “è stato l’equipaggio a fare la differenza, rendendo la missione speciale“, ha detto Lindgren. “Ci siamo trovati immediatamente a nostro agio“, ha aggiunto Cristoforetti.  

Sono stati 6 mesi di intenso lavoro per gli astronauti della Spedizione 68, che però sono riusciti anche a trovare il tempo di scherzare e di godersi la loro permanenza nello spazio. A proposito di scherzare, Samantha Cristoforetti ha ricordato il video che ha pubblicato sui social, in cui replicava una scena del film “2001 Odissea nello spazio”. L’astronauta italiana ha raccontato di essersi procurata il costume a Los Angeles e che il collega russo Sergei Artemyev l’aveva aiutata a trovare il luogo più adatto per girare il video. 

La passeggiata spaziale di Samantha Cristoforetti e il ruolo di comandante  

Samantha Cristoforetti ha parlato anche della sua passeggiata spaziale, che l’ha resa la prima donna europea a svolgere tale attività. “Mi sono sentita in un ambiente familiare, che corrispondeva all’addestramento, ed ero molto concentrata sul mio compito per completare la missione“, ha detto AstroSamantha.  

Cristoforetti ricorda la grande concentrazione e poi gli ultimi 20 minuti, quando ha avuto il tempo di guardare in basso: “vedere la Terra scorrere sotto di te quando sei lì fuori è davvero diverso dal vederla dalla cupola“, ha detto riferendosi alla grande finestra panoramica della Stazione Spaziale Internazionale. 

Nel corso della sua missione Minerva, Samantha Cristoforetti è diventata anche comandante della ISS, divenendo la prima donna europea a ricoprire tale incarico. “Quando diventi comandante – ha affermato – devi pensare alle possibili situazioni d’emergenza e alle decisioni che devono essere prese per garantire la sicurezza dell’equipaggio. Per fortuna poi nulla di questo è accaduto”.  

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