Il portavoce di Zelensky, Sergii Nikiforov, ha provato a chiarire con una dichiarazione ufficiale le parole con cui ieri il presidente dell’Ucraina Zelesky aveva chiesto un attacco preventivo della NATO alla Russia. Le parole, superficialmente bollate come fake news dai soliti improbabili fact checker italiani, hanno avuto grande risonanza sui media internazionali, tanto da meritare la risposta persino di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. La notizia è così importante e ufficiale che è stata riportata da Reuters.
Nikiforov, quindi, ha tentato di mettere una pezza all’intervento di Zelensky sostenendo che il Presidente ucraino sarebbe stato male interpretato in quanto si riferiva ad una ricostruzione storica precedente alla guerra. Il portavoce del Presidente ucraino, quindi, ha ricostruito le parole di Zelensky sostenendo che “diceva che la NATO avrebbe dovuto applicare misure preventive prima del 24 febbraio per evitare che la Russia iniziasse la guerra. Credo che voi, cari colleghi, avete esagerato con l’isteria nucleare e adesso sentite colpi nucleari anche dove non ce ne sono. L’unico Paese a ricattare il mondo con gli attacchi nucleari è lo Stato terrorista di Russia, non sentirete mai appelli simili dall’Ucraina“.
In realtà, l’interpretazione di Nikiforov sembra fare acqua da tutte le parti. Testualmente ieri Zelensky ha detto: “cosa dovrebbe fare la NATO?“. “Dovrebbe fare“, quindi, è un verbo al presente e non al passato. “Escludere la possibilità – ha proseguito Zelensky – che la Russia utilizzi armi nucleari. Ma la cosa più importante, e mi rivolgo ancora una volta alla comunità internazionale, è la stessa che chiedevo prima del 24 febbraio: fare attacchi preventivi, in modo che sappiano cosa accadrà se usano l’atomica. E non il contrario, cioè aspettare che la Russia colpisca e poi reagire“.
Zelensky, quindi, non ha esplicitamente utilizzato il riferimento ad “attacchi nucleari preventivi“; riferimento che però è stato logicamente sottinteso visto che si parla di armi nucleari e che l’unica arma che la NATO ha e l’Ucraina non ha è quella nucleare. Se l’Ucraina volesse attaccare preventivamente la Russia con armi convenzionali, infatti, potrebbe farlo senza rivolgersi alla NATO. Zelensky, invece, ha chiesto davvero un “attacco preventivo” (parole testuali) alla Russia da parte della NATO, e pur non avendo utilizzato il riferimento esplicito al nucleare, è chiaro che l’unico motivo per rivolgersi alla NATO è quello di usare armi che la NATO ha e l’Ucraina no. Cioè la bomba atomica.