L’accanimento che i medici e gli infermieri non vaccinati stanno subendo in alcuni ospedali in questi giorni dopo il reintegro voluto dal governo è indegno oltre i limiti di ogni possibile convivenza civile, e nasconde una terribile realtà sociale fatta di invidia e gelosia. Non c’è infatti alcuna motivazione scientifica, tantomeno logica e razionale, che giustifichi tale accanimento con medici costretti ad indossare un camice di colore diverso, rinchiusi negli uffici o sbattuti nel pronto soccorso dove non avevano mai lavorato, o peggio ancora spostati di reparto dopo accurate visite mediche. Roba davvero da deportazione stabilita da una sorta di “inquisizione” che agisce nel nome della scienza.
La realtà è che, come al solito in Italia, le cose si fanno sempre a metà. Un corpo al cerchio e uno alla botte. Un mero compromesso tra visioni differenti. Il Governo, quindi, ha riammesso i medici non vaccinati ma l’ha fatto non perché non fossero più considerati pericolosi o problematici, ma “per ovviare alla carenza di organico degli ospedali“. Una balla bella e buona, in quanto non sono certo i poco più di mille operatori sanitari non vaccinati distribuiti in tutti gli ospedali italiani a coprire gli enormi buchi di organico diffusi soprattutto nelle Regioni del Sud. Se si volesse davvero combattere la carenza di organico, bisognerebbe innanzitutto abolire l’isolamento obbligatorio di cinque giorni per i positivi al Covid-19: sono infatti moltissimi, quotidianamente, i medici e gli operatori regolarmente in servizio (quindi vaccinati con tre dosi), che si contagiano e sono costretti a rimanere a casa pur quando non hanno sintomi o hanno sintomi lievissimi, lasciando i reparti in difficoltà pur essendo in condizioni fisiche ideali per prestare servizio.
Ma se si contagiano, quale sarebbe la differenza con i non vaccinati? Di fatto non c’è, eppure la gogna nei confronti dei non vaccinati è sempre più violenta e cattiva: politici e pseudo scienziati da salotto in televisione vorrebbero etichettarli addirittura “con una targhetta“, perché loro non si “fidano“: vorremmo vederli in codice rosso se la loro unica e ultima speranza fosse il gesto di un medico non vaccinato, quanto starebbero a supplicarlo di salvarli. Potrebbero tatuarselo sulla fronte: “se sei non vaccinato non mi curare“, affinché un medico che non ha fatto il vaccino eviti di usare il defibrillatore o fare il massaggio cardiaco o la manovra di heimlich o a iniettare il farmaco salvavita in caso di malaugurata criticità. Una gogna che ricorda molto quelle che abbiamo visto nei due anni di pandemia contro runner, tifosi, turisti, giovani della movida, “grigliatori” della pasquetta sulla terrazza, e poi ancora ballerini delle discoteche, cospiratori che si azzardavano a tornare a casa un po’ dopo lo scattare del coprifuoco, ristoratori di “Io apro”, “abusivi” di negozi e locali senza Green Pass e tutta quella gente normale che nei mesi più bui della storia dell’Italia repubblicana provava a fare una vita normale ribellandosi alle idiozie anti scientifiche volute dai governi. Stavolta, nei confronti dei medici non vaccinati, è forse anche peggio perché ormai nessuno può continuare a sbandierare la “scienza” come motivazione della persecuzione. Non che uno o due anni fa fosse basato scientificamente adottare il lockdown, poi il coprifuoco, poi il green pass. Ma prima dell’evidenza dei fatti, era un buon alibi. Adesso, invece, l’evidenza dei fatti la abbiamo e sappiamo che i medici non vaccinati non sono più pericolosi degli altri, non rischiano di contagiarsi di più, non rischiano di contagiare di più, in quanto il vaccino non protegge dal contagio e quindi non ha alcun senso considerarli pericolosi.
Lo dimostra anche l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità che riporta i dati dei contagi nel mese di Ottobre per stato vaccinale. Vediamoli di seguito.
Popolazione italiana per stato vaccinale
- Non vaccinati: 6 milioni 807 mila e 272
- Vaccinati con una dose: 859 mila e 853
- Vaccinati con due dosi da più di quattro mesi: 9 milioni 766 mila e 805
- Vaccinati con due dosi da meno di quattro mesi: 50 mila e 726
- Vaccinati con tre dosi: 36 milioni 941 mila e 708
- Vaccinati con quattro dosi: 3 milioni 223 mila e 690
Contagi del mese di Ottobre 2022 per stato vaccinale
- Contagi tra i non vaccinati: 94 mila e 298
- Contagi tra i vaccinati con una dose: 11 mila e 593
- Contagi tra i vaccinati con due dosi da più di quattro mesi: 125 mila e 505
- Contagi tra i vaccinati con due dosi da meno di quattro mesi: 591
- Contagi tra i vaccinati con tre dosi: 761 mila e 596
- Contagi tra i vaccinati con quattro dosi: 82 mila e 296
Incidenza del contagio
Un contagio ogni 72 tra i non vaccinati
Un contagio ogni 74 tra i vaccinati con una dose
Un contagio ogni 78 tra i vaccinati con due dosi da più di quattro mesi
Un contagio ogni 86 tra i vaccinati con due dosi da meno di quattro mesi
Un contagio ogni 49 tra i vaccinati con tre dosi
Un contagio ogni 39 tra i vaccinati con quattro dosi
Il vaccino, quindi, riduce (di pochissimo) il rischio di contagio soltanto nei primi quattro mesi dopo la seconda dose. I vaccinati con tre dosi si contagiano addirittura più dei non vaccinati, così come i vaccinati con quattro dosi si contagiano addirittura il doppio rispetto ai non vaccinati.
Questi numeri e questa realtà epidemiologica sono noti a tutti: scienziati, a maggior ragione medici e dirigenti ospedalieri, politici e cittadini. Quindi che il reale motivo dell’accanimento contro i medici non vaccinati debba essere un altro è lapalissiano. Evidentemente si vuole proseguire in quella becera lotta ideologica che ha visto la scienza utilizzata per affermare la propria opinione preconcetta, e soprattutto si vuole scaricare sui non vaccinati la propria rabbia e frustrazione per essersi sbagliati rispetto all’idea che il vaccino avrebbe funzionato com’era stato annunciato bloccando la circolazione del contagio e debellando il virus. Nei confronti dei colleghi non vaccinati, quindi, che avevano nutrito dubbi sulla reale efficacia della vaccinazione e a cui il tempo ha dato ragione, è scattata una sorta di invidia e gelosia socio-culturale: “io mi sono vaccinato e tu no, e adesso siamo di nuovo alla pari?” Non lo riescono ad accettare. Come se non fosse bastato tutto quello che hanno dovuto subire (e pagare…). Sarebbe stato molto più corretto accoglierli a braccia aperte e riconoscergli l’onore delle armi: “complimenti collega, tu lo dicevi anche quando eri da solo che sarebbe andata così…“. E invece stiamo scrivendo l’ennesima brutta pagina della pandemia, che doveva farci diventare “migliori” e invece ha tirato fuori il volto peggiore che l’essere umano possa mostrare. La cattiveria. L’odio. L’invidia. La rabbia. La barbarie sociale.