Covid, Occhiuto: “bene reintegro medici non vaccinati, basta approcci ideologici”

Covid, Occhiuto condivide la scelta di anticipare di due mesi il reintegro dei medici non vaccinati ma fa un altro scivolone sulla protezione dal contagio
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Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha preso posizione ieri durante l’inaugurazione del nuovo pronto soccorso dell’Ospedale di Polistena (Reggio Calabria), rispetto al tema molto dibattuto in questa settimana del reintegro in servizio dei medici non vaccinati. La posizione di Occhiuto, che è di Forza Italia e lo scorso anno è stato in prima linea esponendosi molto con misure rigidissime sul vaccino, non era affatto scontata. Ebbene, persino il governatore Calabrese certamente tra i rappresentanti politici più “pro-vax” in assoluto, condivide la scelta del governo Meloni sull’anticipo di due mesi del reintegro dei medici non vaccinati. Una scelta che tuttora molti esponenti di Forza Italia (Licia Ronzulli su tutti) non condividono.

Rispondendo ad una domanda dei giornalisti, Occhiuto ha detto che su questo tema “si sta facendo una tempesta in un bicchier d’acqua, perché comunque questi medici a fine dicembre sarebbero stati reintegrati“. Rivendicando le proprie posizioni pro-vax, “al punto che i no vax mi hanno denunciato considerandomi esageratamente favorevole al vaccino“, Occhiuto ha poi aggiunto che “fino a un anno fa la pandemia mieteva molte vittime ogni giorno, oggi invece sappiamo che il Covid non è più pericoloso come un anno fa, a volte si tratta di poco più di un’influenza. Avere un approccio ideologico sul tema del vaccino significa fare lo stesso errore dei no vax: oggi questo è un problema marginale, il governo ha ritenuto di anticipare di due mesi il reintegro di questi medici, bene. Certo, non risolvono i nostri problemi di organico: in Calabria rientrano 49 medici e 29 infermieri a fronte di una carenza di organico di 2.500 unità“.

Da registrare, quindi, un passo avanti di Occhiuto in termini di buon senso, anche se non è mancato uno scivolone sui medici non vaccinati. Il Governatore calabrese, infatti, ha aggiunto che “li metteremo a lavorare dove ci sono poche occasioni di contagio, per evitare che si contagino e che contagiandosi siano veicolo di contagio anche per i pazienti calabresi“. Una posizione in linea con quella del Presidente della Campania De Luca, che continua a basarsi sul presupposto che il vaccino protegga dal contagio e che chi è vaccinato non si possa contagiare o abbia meno possibilità di contagio. Un’ipotesi ormai smentita dalla stessa Pfizer, oltre che da numerosi studi scientifici e dai dati settimanali dell’Istituto Superiore di Sanità. Ogni giorno in ospedale ci sono medici ultra vaccinati con tre e quattro dosi che si contagiano, tanto che uno dei motivi della carenza di organico non è certo nei numeri dei non vaccinati sospesi fino a due giorni fa, quanto nell’isolamento domiciliare obbligatorio per i positivi al Covid-19 che per cinque giorni non possono andare a lavorare anche se asintomatici. Ma se si contagiano da vaccinati, e se il virus continua a circolare così tanto con più del 90% della popolazione vaccinata, è palese a tutti che il vaccino non protegga dal contagio e continuare a considerare i non vaccinati una sorta di untori della pandemia è fuorviante e anti scientifico.

Cosa dovrà accadere ancora affinché lo capiranno anche i nostri politici?

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