Novak Djokovic vince ancora in Italia: grande trionfo questa sera per il tennista simbolo della lotta per la libertà vaccinale, che nei mesi scorsi molti esponenti politici hanno contestato per la scelta di non vaccinarsi contro il Covid-19. Il Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ebbe persino il coraggio di scrivere in un tweet: “le evidenze scientifiche non lasciano adito a dubbi. Dopo il Covid-19 molti sportivi hanno performance ridotte“, taggando proprio Djokovic che aveva scelto di non vaccinarsi e ha contratto il Covid-19 almeno due volte.
E così, proprio perché “le evidenze scientifiche non lasciano adito a dubbi“, Djokovic quest’anno ha vinto gli Internazionali di Roma, il torneo di Wimbledon e questa sera anche le Atp Finals di Torino dove ha battuto il norvegese Casper Ruud 7-5 6-3 in poco più di un’ora e mezza di gioco. Trionfando all’età di 35 anni e 182 giorni, Djokovic è diventato stasera il più anziano vincitore del Masters, il torneo dei maestri. Per la sesta volta (su otto finali) il serbo vince il torneo che vede in campo gli otto giocatori più forti ed eguaglia il record di Roger Federer. Per il serbo, che adesso a gennaio andrà in Australia per partecipare agli Australian Open, è un successo che lo proietta di nuovo verso le alte vette della classifica mondiale dove, prima dello stop per la pandemia e la sua scelta di non vaccinarsi, era il re incontrastato.
Djokovic, che ha battuto per la quarta volta in altrettanti incontri Ruud, a Torino alza il trofeo da imbattuto intascando un montepremi finale di 4.740.300 dollari, il premio più alto della storia del tennis per il vincitore di un singolo torneo. Alla faccia del terrorismo di Stato (“non ti vaccini, ti ammali, muori“).