Energia, Legambiente: la Sardegna può diventare una grande isola verde

La Sardegna potrebbe entrare a far parte delle regioni leader nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili
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Il fatto che la Sardegna non sia stata inclusa finora nella rete di metanizzazione può permetterle di entrare direttamente tra le regioni leader nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili“. E’ quanto dichiarato da Marta Battaglia, direttrice di Legambiente Sardegna. La dichiarazione segue l’ordinanza con cui il Consiglio di stato ha concesso la sospensiva del decreto Energia, su ricorso della Regione. L’udienza di merito è stata fissata il prossimo 23 febbraio.

Grazie all’abbondanza di risorse come il Sole e il Vento, con ulteriori 10.000 MW da fonti rinnovabili al 2030 la regione potrebbe attuare in pieno la transizione energetica”. Inoltre, potrebbe “ambire a diventare la prima grande ‘isola verde’ del Mediterraneo proponendosi a livello internazionale come laboratorio di sperimentazione delle politiche innovative della transizione energetica”, oltre che  “campo di applicazione degli obiettivi indicati dalle direttive europee e nazionali“.

Battaglia segnala che la Sardegna registra ora un livello di emissioni di CO2 “molto elevato, che negli ultimi anni si è attestato sui 15,5 milioni di tonnellate l’anno”. “Nella prospettiva di un futuro incentrato sulle rinnovabili, il progetto della supermetaniera con rigassificatore da 140.500 metri cubi nel piccolo porto di Portovesme è inaccettabile”. E’ quanto aggiunto da Vincenzo Tiana, responsabile Energia di Legambiente Sardegna. E’ “sproporzionato e controcorrente rispetto alle direttrici Ue per la riduzione del 15% dei consumi nazionali di gas, in contrasto con le criticità legate alla bonifica e al disinquinamento della zona industriale, tecnicamente inattuabile per i problemi insormontabili che gravano sul dragaggio e le interferenze con le norme sulla sicurezza“.

L’associazione ambientalista propone di “promuovere i paesaggi energetici quali valore aggiunto del territorio“. Propone inoltre di “sviluppare una filiera industriale legata alle rinnovabili con un forte investimento in conoscenza e formazione per disegnare la Sardegna del futuro, verde e circolare“.

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