Due persone sono morte nell’alluvione che ha colpito giovedì 24 novembre la città costiera di Jeddah, in Arabia Saudita, a causa di piogge record. Il portavoce della Protezione Civile saudita nella provincia della Mecca ha annunciato i decessi su Twitter e ha esortato i residenti a rimanere in casa se non per necessità urgenti.
L’alluvione ha provocato ingenti danni alle case. Terribili le immagini dell’alluvione di ieri pubblicate sui social media, con strade sommerse dall’acqua e auto spazzate via per poi restare ammassate a centinaia, ostruendo le strade. Le inondazioni hanno anche causato ritardi dei voli all’aeroporto internazionale King Abdulaziz, la chiusura delle scuole e il blocco delle strade per la Mecca, la città più sacra dell’Islam, hanno riferito i media statali.
Secondo il National Center for Meteorology dell’Arabia Saudita, le precipitazioni nell’area meridionale di Jeddah tra le 8:00 e le 14:00 di giovedì 24 novembre, che si sono attestate a 179 millimetri, sono state le “più alte” mai registrate. Hanno superato la quantità di precipitazioni registrate nel 2009, quando decine di persone sono morte a causa di inondazioni improvvise.
L’aeroporto internazionale King Abdulaziz della città ha affermato che “a causa delle condizioni meteorologiche, la partenza di alcuni voli è stata ritardata“. L’agenzia ufficiale di stampa saudita (SPA) aveva riferito prima dell’alba che le scuole della città sarebbero state chiuse, poiché si prevedeva che le piogge sarebbero continuate per tutta la giornata.
Jeddah, una città di circa quattro milioni di persone vicino al Mar Rosso, viene spesso definita la “porta della Mecca”, dove milioni di persone compiono ogni anno i pellegrinaggi Hajj e Umrah. I temporali invernali e le inondazioni si verificano quasi ogni anno a Jeddah, dove i residenti hanno a lungo denunciato le scarse infrastrutture. Le inondazioni hanno ucciso 123 persone in città nel 2009. L’anno scorso, un calo delle temperature in Arabia Saudita ha provocato inondazioni in molte parti della città.