La curva dei contagi segna ancora una lieve flessione ed in una settimana cala del 2,4%. Dati che incoraggiano il ministro della Salute Orazio Schillaci a parlare di “fase endemica” invitando ad usare “le stesse accortezze che avevamo prima per l’influenza” per tornare alla normalità. E che la pandemia stia cambiando forma e possa quindi prevedere nuove modalità per essere gestita è confermato dalla decisione del ministro di mettere a punto a breve un’ordinanza che sancirà un alleggerimento della quarantena per i positivi asintomatici e per i pauci-sintomatici con norme più snelle anche per i tamponi.
Sullo sfondo il caso Gemmato che oggi sembra essere definitivamente archiviato dalle dichiarazioni del ministro: dal sottosegretario “parole chiare in linea con il Governo“, ha detto, “si è vaccinato, è un farmacista, categoria che ha contribuito moltissimo alla vaccinazione in pandemia. La sua posizione è completamente chiara e in linea con quanto affermato dal primo ministro al G20 di Bali“. Poche ore prima, infatti, il presidente del Consiglio aveva ribadito “di conoscere bene la posizione sui vaccini” di Gemmato, “è anche vaccinato, quando torno in Italia me ne occuperò ma non sono arrivata a Bali per parlare di Gemmato“. L’Italia – aveva aggiunto Meloni nel corso della sua presenza al G20 – “contribuirà moltissimo alla lotta futura ad altre pandemie“.
Se dunque il Covid sembra essere entrato in una fase endemica anche le misure per fronteggiarlo cambiano. “Quando si stava male con l’influenza – ha spiegato Schillaci a Porta a Porta in onda questa sera su Rai Uno – appena i sintomi finivano si rientrava a lavoro. Oggi siamo ancora più responsabilizzati in questo e usiamo la mascherina quando siamo in presenza di persone più fragili“. In questo solco il ministro – rispondendo ad una domanda sull’addio ai tamponi di fine quarantena, ha annunciato che i pazienti asintomatici positivi al Covid dopo 4 o 5 giorni, “si potranno far tornare all’attività normale“. “Anche chi ha una sintomatologia lieve può tornare prima, dopo almeno 24 ore di assenza di febbre, magari con qualche precauzione come la mascherina per proteggere i più fragili“.
In linea con il ministro anche Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani che aveva inviato al ministro della Salute un documento con una proposta di modifica delle norme sulla quarantena. “La pandemia è completamente cambiata rispetto a due anni fa. In Italia siamo in presenza di una immunità ibrida, determinata dal grande contagio e, soprattutto dalla grande campagna vaccinale, che ha visto l’Italia tra i Paesi più performanti del mondo. Questa immunità ibrida – ha detto Vaia a porta a Porta in onda questa sera su rai Uno – ci rende più forti. Il virus non è meno cattivo, ma è cambiato nel senso che le nostre azioni lo hanno reso più contagioso ma meno patogeno“. Quindi “possiamo guardare al futuro con ottimismo, siamo quasi alla fine di questo percorso“.