La Procura di Salerno ha aperto un fascicolo sul caso della morte di Ines Gomila, la 36enne turista argentina annegata questa mattina nelle acque del Fiordo di Furore. Dalle prime indagini di cui è titolare il pm Katia Cardillo, è emerso che la donna si sarebbe tuffata in mare con l’intento di salvare suo marito, Sebastian Queiroz di 52 anni, trascinato in mare da un’onda anomala mentre scattava un selfie.
L’uomo aveva fermato l’auto sul ponte del Fiordo e con sua moglie si era spinto, incautamente, verso la caratteristica spiaggetta. La donna, rimasta a distanza di sicurezza, quando ha visto il marito in mare non avrebbe esitato a tuffarsi. Il tutto sotto gli occhi di un residente che si trovava a poca distanza. E’ stato lui a cercare di salvarli, lanciando due cime in mare. L’uomo è stato lesto ad aggrapparsi, la donna, invece, è stata inghiottita dalle onde e portata a poche decine di metri dalla costa.
Il corpo della turista argentina morta a Furore a causa del mare in tempesta, è stato rinvenuto dai militari della Capitaneria di porto di Amalfi. A bordo di una motovedetta è stato poi trasportato sulla banchina del porto di Amalfi per il trasferimento nella sala mortuaria del Presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello. Qui la salma è stata sottoposta ad esame esterno da parte del medico legale nominato dalla Procura.
Il marito della donna è ancora sotto shock. E’ stato portato anch’egli al piccolo nosocomio della Costiera e dimesso nel tardo pomeriggio. I due erano soggiornavano in un bed ad breakfast di Positano. Imprudente la scelta di scendere le scalette malgrado l’avviso di pericolo stabile in caso di calamità naturali.
Il pericolo era segnalato
Già nel 2018, dopo la morte di una turista veneta inghiottita da un’onda anomala sul sentiero quasi a pelo d’acqua della “Praia”, l’allora sindaco di Praiano, Giovanni Di Martino, fu indagato per omicidio colposo. Non vi era infatti sul posto adeguata cartellonistica che indicasse il pericolo.
L’inchiesta per quanto accaduto oggi è un atto dovuto: la prima ipotesi è quella del caso fortuito e per il momento non vi sono indagati. Si lavora soltanto su dichiarazioni dei testimoni per la ricostruzione di quanto accaduto. Il marito, dopo essere stato dimesso, è stato ascoltato dagli inquirenti.
Soccorritore: “il mare era proibitivo”
“C’erano onde troppo forti, che non permettevano di andare a prenderla“. Luigi Perrelli ha ancora negli occhi la scena vissuta questa mattina al Fiordo di Furore dove i due turisti argentini, provenienti dalla città di Cordoba, sono stati travolti da un’onda anomala mentre stavano scattando una foto alla mareggiata. I tre si erano incrociati sulla spiaggia del Fiordo. L’uomo originario della Costiera Amalfitana era a passeggio con il suo cane. I due turisti avevano raggiunto uno dei luoghi più suggestivi della Costiera Amalfitana e hanno chiesto a Perrelli di scattare loro qualche foto. Poi hanno ripreso la scala che collega il ponte con la spiaggia e hanno iniziato la risalita. Ad un tratto si sono fermati e proprio in quel momento un’onda anomala li ha travolti. Perrelli ha visto la scena e non ha esitato a soccorrere la coppia. Ha lanciato una cima: lui è riuscito ad aggrapparsi ed è stato salvato, per lei non c’è stato nulla da fare.
Furore e la Divina
La furia del mare in quella zona è descritta anche nel nome del comune della Divina. La storia narra che in passato quel borgo di circa 700 abitanti fosse chiamato “Terra Furoris“, proprio per le violente mareggiate che si registrano nei giorni di cattivo tempo. Anche stamattina il mare era forte e le onde molto alte. I
La cima utilizzata per salvare uno dei due turisti, ora, è ancora attaccata allo scoglio, spinta avanti e indietro dalle onde che, nel frattempo, hanno perso un po’ di potenza. La notizia della tragedia non frena il via-vai di turisti che, arrivati all’inizio della scala, fanno dietrofront alla vista del nastro bianco e rosso. “It’s dangerous“, urla un passante, probabilmente ripensando a quanto accaduto in mattinata. Sul Fiordo, intanto, il sole inizia gradualmente a calare, perdendosi in quel mare che con la sua furia ha inghiottito una vita umana.