Uno stato socioeconomico inferiore e condizioni di salute croniche, in particolare l’asma, sono associati a un aumentato rischio di long Covid. Si tratta della sindrome post-Covid, particolarmente diffusa tra gli adolescenti. Ad indagarne i fattori di rischio è uno studio pubblicato su Nature Communications.
I ricercatori hanno pubblicato i risultati in uno studio basato sulla popolazione di Ginevra. La ricerca ha coinvolto oltre 1.000 bambini. Gli studiosi hanno dimostrato che circa il 14% degli adolescenti che hanno avuto il Covid presentava almeno un sintomo della durata di dodici settimane o più.
La prevalenza del long Covid nei bambini e negli adolescenti non è ben compresa. È anche difficile determinare se i sintomi comuni, come l’affaticamento, derivino dall’infezione da SARS-CoV-2 o abbiano altre cause.
Lo studio sul long Covid
Idris Guessous e colleghi hanno testato 1.034 bambini per prove di precedente infezione da SARS-CoV-2. Hanno anche raccolto informazioni dai genitori sul fatto che i bambini avessero avuto sintomi persistenti compatibili con il long Covid. I ricercatori hanno scoperto che i sintomi persistenti negli adolescenti (di età compresa tra 12 e 17 anni) erano dell’8% più prevalenti in coloro che avevano prove di infezione precedente rispetto a quelli che non lo avevano. Per i bambini più piccoli (di età compresa tra 6 mesi e 11 anni), non vi era alcuna differenza nella prevalenza dei sintomi persistenti in base alla storia dell’infezione. Anche lo stato socioeconomico inferiore e le condizioni di salute croniche sono state associate a un aumentato rischio di sintomi persistenti negli adolescenti.
Questi risultati indicano la necessità di una promozione della salute e di screening mirati ai giovani. Controlli a cui devono sottoporsi soprattutto gli adolescenti. Questo per poter implementare rapidamente un’efficace gestione delle cure primarie del long Covid.