Il terremoto nelle Marche e l’isolamento sismico delle scuole esistenti

L'ing Martelli: "il problema della sicurezza sismica delle scuole riguarda non soltanto quelle di nuova costruzione, ma anche quelle esistenti"
MeteoWeb

Ieri mattina, alle 07:07, nelle Marche, con epicentro in mare, 29 km a Nord di Senigallia, “si è verificato un terremoto significativo, sebbene non considerabile violento (magnitudo M = 5,5 – 5,7, secondo i dati che ho letto). Quest’evento ha fatto notizia, sebbene la sua limitata magnitudo sia in linea con quella di terremoti avvenuti nell’area in passato (dunque, l’accadimento di un sisma più violento mi pare improbabile – anche se non si può affermare ciò con assoluta certezza) e sebbene non mi risulti che il sisma abbia provocato né morti, né feriti, né gravi danni, almeno strutturali (strani, comunque, i crolli delle pensiline nella stazione di Ancona, che mi hanno detto essere di recente realizzazione!). Abbiamo avuto disagi (scuole e chiese chiuse, treni fermi nella mattinata), ma non molto di più“: a fare il punto sul forte sisma che ieri è stato avvertito nel Centro/Nord Italia, è l’ing. Alessandro Martelli, luminare di fama internazionale ed esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA, nonché tra i più eccellenti e instancabili sostenitori dell’importanza della prevenzione sui terremoti in Italia.

Come ho scritto più volte, io resto molto più preoccupato per altre zone italiane, che sono assai più sismiche,ha spiegato l’esperto a MeteoWeb. “In ogni caso, spero che l’evento di ieri serva almeno a risvegliare l’opinione pubblica italiana e, soprattutto, i nostri politici, facendo loro capire la necessità di agire, PER TEMPO, PRIMA del terremoto, con un’adeguata PREVENZIONE SISMICA. Piangere od anche solo parlare dell’evento dopo che esso è già accaduto non serve a molto“. “Torno, dunque, ad uno degli argomenti che, in materia di prevenzione sismica, mi interessano di più: quello della SICUREZZA SISMICA DELLE SCUOLE, ricordando quanto ho recentemente scritto, che il problema della sicurezza sismica delle scuole italiane riguarda non soltanto quelle di nuova costruzione, ma anche, e forse di più, quelle ESISTENTI e rinviando ad un mio articolo pubblicato da Italia Libera, dove sottolineo che pure per la messa in sicurezza di queste ultime l’isolamento sismico è una tecnologia efficacissima“.

Infatti, prosegue Martelli, “mi è stato giustamente fatto notare che il problema della sicurezza sismica delle scuole italiane riguarda non soltanto quelle di nuova costruzione, ma anche, e forse di più, quelle esistenti: infatti, tante di esse sono vecchie ed assai VULNERABILI AL TERREMOTO. Pure per la messa in sicurezza delle scuole esistenti l’isolamento sismico e la dissipazione di energia sono tecnologie efficacissime, già utilizzate anche in Italia, oltre che in altri Paesi“.

Come ho già avuto modo di notare, la prima applicazione dell’isolamento sismico ad una scuola esistente italiana riguardò quella elementare QUASIMODO di Riposto (Catania), nel 2008, un mese dopo il mio collaudo in corso d’opera (c.o.) della prima nuova scuola isolata italiana, quella di SAN GIULIANO DI PUGLIA. È da sottolineare che l’isolamento è utilizzabile non solo per l’adeguamento sismico di scuole in cemento armato, ma anche per quello di scuole in MURATURA: la prima di queste ultime ad essere isolata, a livello mondiale, mi risulta esser stata a VANADZOR, in Armenia, nel 2002.
Ovviamente, per poter utilizzare l’isolamento sismico nelle scuole in muratura, è necessario inserirvi cordoli e pilastri in cemento armato“.

Infine, conclude Martelli, “quando interventi di adeguamento sismico delle scuole risultino infattibili o troppo costosi, conviene demolire gli edifici e ricostruirli con l’isolamento sismico: ciò fu fatto, in Italia, ad esempio, per un edificio del LICEO SCIENTIFICO ROMITA di Campobasso, da me collaudato in c.o. nel 2013, che aveva problemi anche statici“.

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