Copernicus: incendi estremi in Europa e in America meridionale e settentrionale nel 2022, emissioni globali in calo

Secondo i dati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service, le emissioni causate da incendi hanno mostrato un aumento significativo in alcune regioni nel 2022, mentre globalmente si registra un calo
MeteoWeb

Il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (Copernicus Atmosphere Monitoring Service – CAMS) sta monitorando le emissioni causate da incendi a livello globale per tutto il 2022: ha rilevato un aumento significativo in alcune regioni, mentre globalmente si registra un calo. Le emissioni causate da incendi boschivi sono una fonte significativa di inquinanti atmosferici, che possono degradare la qualità dell’aria e rappresentare un rischio per la salute umana.

Il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (Copernicus Atmosphere Monitoring Service – CAMS) stima che nel 2022 (fino al 10 dicembre) siano state prodotte a livello globale circa 1455 megatonnellate di emissioni di carbonio a causa di incendi, boschivi e della vegetazione. Questo dato rientra nel calo costante delle emissioni totali globali legato alla diminuzione degli incendi nella savana tropicale. Tuttavia, gli scienziati di CAMS hanno monitorato anche diverse altre regioni del mondo, in particolare aree dell’Europa e dell’America meridionale, che sono state interessate da emissioni sostanzialmente elevate nel corso della stagione di picco degli incendi.

A tal proposito, Mark Parrington, Scienziato Senior di CAMS, ha commentato: “il nostro monitoraggio degli incendi, boschivi e della vegetazione, in generale evidenzia che, su scala globale, le emissioni continuano a diminuire in relazione ai cambiamenti di uso del suolo e al calo degli incendi nella savana tropicale. Ciononostante, CAMS continua a identificare e monitorare anche un aumento significativo delle emissioni causate da incendi in diverse altre aree del mondo, dove condizioni più calde e secche portano a una maggiore infiammabilità della vegetazione”.

emissioni carbonio incendi 2003-2022
CAMS GFAS totale stimato annuale globale delle emissioni di carbonio causate da incendi dal 2003 al 2022 (fino al 10 dicembre 2022). Credit: Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (Copernicus Atmosphere Monitoring Service – CAMS).

Le emissioni totali per incendi dell’Unione Europea e del Regno Unito tra il 1° giugno e il 31 agosto 2022 sono state le più elevate per questi mesi dall’estate del 2007. L’aumento della durata e dell’intensità delle ondate di calore durante l’estate, combinate con condizioni di siccità prolungate del continente europeo nel 2022, sono alcuni dei fattori che vi hanno maggiormente contribuito.

L’aumento delle emissioni causate da incendi in Europa ha suscitato particolare preoccupazione in alcune aree della Francia, della Spagna e del Portogallo, dove le emissioni totali per lo stesso periodo sono state le più alte degli ultimi 20 anni, causando un degrado della qualità dell’aria locale.

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In alto: CAMS GFAS Potenza Radiativa di Fuoco totale giornaliera totale per Spagna, Portogallo e Francia di giugno-agosto 2022 (colonne rosse) rispetto alla media 2003-2021 (colonne grigie).
In basso: CAMS GFAS totale stimato di giugno-agosto delle emissioni di carbonio causate da incendi per gli stessi paesi dal 2003 al 2022. Credit: Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (Copernicus Atmosphere Monitoring Service – CAMS).

Altre regioni che quest’anno sono state interessate da un aumento significativo delle emissioni dovute agli incendi sono state quelle dell’America settentrionale e meridionale. Tra gennaio e marzo, alcune aree del Paraguay e dell’Argentina hanno registrato un livello di emissioni causate da incendi da record per questo periodo dell’anno. Nei mesi di giugno e luglio, in Alaska e nei Territori del Nord-Ovest e dello Yukon del Canada si sono verificati incendi di grandi dimensioni e persistenti, che hanno provocato un trasporto di fumo verso il Circolo Polare Artico.

Nel frattempo, lo stato di Amazonas, in Brasile, ha registrato le più alte emissioni totali di incendi nel periodo tra luglio e agosto degli ultimi 20 anni.

Il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (Copernicus Atmosphere Monitoring Service – CAMS), implementato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) per conto della Commissione europea e finanziato dall’Unione europea, ha monitorato gli incendi e le loro emissioni durante tutto l’anno, fornendo dati a tal proposito tramite il Global Fire Assimilation System (GFAS). Questo sistema si avvale di osservazioni satellitari relative alla localizzazione degli incendi attivi e della Potenza Radiativa di Fuoco (FRP), una misura d’intensità degli incendi per stimare le emissioni di carbonio e di un’ampia gamma di inquinanti atmosferici presenti nel fumo, fornendo un set di dati ventennale.

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