Perdita dalla Soyuz: le prime indagini scagionano lo sciame di meteore

NASA e Roscosmos continuano a dialogare regolarmente per appurare le cause della perdita dalla Soyuz e organizzare le attività operative
MeteoWeb

Non sarebbe attribuibile allo sciame meteorico delle Geminidi il danno alla navetta Soyuz che la settimana scorsa ha provocato la perdita di liquido refrigerante, ma serviranno ulteriori indagini e analisi di foto e video per capire se il problema sia dovuto a un impatto o a un guasto. Lo hanno detto in teleconferenza Sergei Krikalev, direttore esecutivo dei programmi per il volo umano di Roscosmos, e Joel Montalbano, manager del programma per la ISS presso il Johnson Space Center della NASA a Houston.  

L’ipotesi del detrito legato allo sciame meteorico delle Geminidi, che inizialmente era sembrata la più probabile, è stata per il momento esclusa alla luce dell’analisi delle traiettorie. Se il danno fosse stato causato da un impatto, hanno precisato gli esperti, sarebbe comunque da imputare a un oggetto “troppo piccolo per essere tracciato”.  

I due rappresentanti di NASA e Roscosmos hanno confermato che la perdita di liquido non ha causato nessun tipo di contaminazione a bordo e che le due agenzie spaziali continuano a dialogare regolarmente per appurare le cause dell’incidente e organizzare le attività operative. Al momento i tecnici stanno ancora valutando se la navetta Soyuz MS-22 potrà rientrare sulla Terra in condizioni di sicurezza o se sarà necessario inviare un’altra navetta senza equipaggio per riportare a casa i cosmonauti Dimitri Petelin e Sergey Prokopyev con l’americano Frank Rubio. Una decisione potrebbe essere presa la prossima settimana. 

Il lancio della prossima Soyuz MS-23 è previsto per marzo, ma in caso di necessità potrebbe essere anticipato di due o tre settimane.  

Condividi