Blitz a Palazzo Madama, alcuni ambientalisti arrestati: reato di danneggiamento aggravato

Tre attivisti di Ultima Generazione sono stati arrestati e altri due sono stati denunciati dopo aver imbrattato Palazzo Madama
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Tre attivisti di Ultima Generazione sono stati arrestati e altri due sono stati denunciati per il blitz di questa mattina a Palazzo Madama, imbrattato con vernice arancione. Le indagini sono state svolte dalla Digos di Roma e dai Carabinieri. Il reato contestato è danneggiamento aggravato. Domani mattina è prevista l’udienza di convalida da parte della competente autorità giudiziaria.  

Gli attivisti hanno imbrattato Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, con vernice colorata per protestare contro le mancate misure necessarie per contrastare, a loro dire, i cambiamenti climatici. Gli ambientalisti di Ultima Generazione, dopo aver creato innumerevoli disagi alla circolazione stradale, bloccando le principali arterie stradali della Capitale con blitz sulle carreggiate, questa mattina hanno puntato ai palazzi del potere. 

Ultima generazione: “contro di noi abuso per intimorirci” 

Ci troviamo di fronte all’ennesimo abuso, a un’azione volta a intimorire e criminalizzare chi sta cercando di portare l’attenzione sul vero crimine che questo Governo sta perpetrando. Noi continueremo ad opporci“. Lo scrivono in una nota gli attivisti di ‘Ultima Generazione’. “Questa mattina, il Palazzo del Senato è stato imbrattato di vernice arancione lavabile da alcuni cittadini che aderiscono alle richieste di Ultima Generazione per l’abbandono dei combustibili fossili, che il Governo e la classe politica che lo sostiene continuano a finanziare e incentivare, accelerando il collasso eco-climatico e condannando i loro stessi concittadini a sofferenze e morte – ricostruiscono gli attivisti – sapevano benissimo che a quell’ora di lunedì non avrebbero trovato nessun politico e non avevano intenzione di attaccare nessuno”.  

“Eppure per tutto il giorno si è assistito a un patetico profluvio di dichiarazioni di condanna e di deliri complottisti da parte di chi dovrebbe dedicarsi a mettere in salvo il Paese e il suo popolo, invece che preoccuparsi per sé stesso”. “Le cinque persone accusate dell’imbrattamento sono rimaste sul posto in attesa dell’intervento delle forze dell’ordine – aggiungono – nel pieno rispetto dei principi della non violenza, e sono state portate in questura per l’identificazione. Alle 16 un familiare di una di loro è stato avvertito telefonicamente da un funzionario di Polizia che si era proceduto all’arresto di tre di loro e che domani mattina è prevista l’udienza di convalida. L’avvocata, nominata alle 16, è stata contattata dalla Questura”. “Continueremo a opporci e ad agire perché non c’è altro che possiamo fare e perché non c’è più tempo da perdere“, concludono.  

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