Sopralluogo tecnico stamani nel terreno privato di Altarello, frazione di Giarre (Catania), dove tra sabato e domenica scorsi cinque cani, di cui quattro randagi, sono stati avvelenati e uccisi da ignoti. Un sesto cane si trova ancora in condizioni gravissime. Nel terreno nei pressi di via Giorgio La Pira sono giunti la dott.ssa Angela Carbone, responsabile del servizio veterinario del distretto sanitario di Giarre, e i funzionari del servizio veterinario, Giuseppe Calà e Chiara Cardile, tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Con loro c’erano l’assessore alle Politiche animaliste del Comune di Giarre, Giuseppe Cavallaro, il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Barbagallo, e i vigili urbani.
A guidare i tecnici nelle zone in cui sono state rinvenute alcune polpette, presumibilmente avvelenate, Marinella Coco, proprietaria di uno dei cani deceduti. “C’è molta amarezza perché abbiamo assistito inermi alla morte per avvelenamento di ben cinque cani, di cui uno era il mio – spiega la residente – Un episodio che ha minato la sicurezza di tutti perché qui giocano anche i nostri figli. È importante mettere nuovamente in sicurezza tutta l’area. Chi ha compiuto questo gesto non è un uomo. Ho tre figli, di cui due piccoli, che hanno assistito a questa strage e che ancora oggi sono traumatizzati. Un atto vergognoso per quelle povere bestie uccise, secondo quanto ha detto il mio veterinario, con un veleno a rilascio lento, che agisce dopo 12 e 18 ore. Un veleno – conclude Marinella Coco – che induce prima una polmonite e poi un arresto cardiaco”.
La carcassa di uno dei cani trovati senza vita è stata trasferita all’Istituto Zooprofilattico di Catania per l’autopsia, che determinerà le cause del decesso. I tecnici dell’Asp hanno repertato anche le polpette rinvenute dai residenti nel terreno. Anch’esse saranno inviate a Catania per le necessarie analisi.
“Con il sopralluogo di oggi dell’Asp e la nuova visita dei vigili urbani abbiamo voluto riaffermare la presenza forte del Comune di Giarre – commenta il presidente del Consiglio comunale Giovanni Barbagallo – Episodi come questi, di una ferocia inaudita, sono intollerabili. Faremo di tutto per far luce sull’atto criminoso e per risalire all’autore o agli autori di questo vile gesto”. In attesa degli esiti degli esami, attesi tra circa 15 giorni, l’amministrazione comunale ha affisso nell’area, come previsto dalle ordinanze ministeriali, dei cartelli dove si indica la presenza di una zona a rischio per casi di avvelenamento. “Se verrà confermato che si tratta di un caso di avvelenamento – spiega l’assessore Giuseppe Cavallaro – attiveremo tutte le procedure previste, tra cui la convocazione di un tavolo tecnico con il sindaco ed il prefetto. Naturalmente si aprirà un’indagine contro ignoti e proseguiremo la bonifica dei terreni. Tra i nostri compiti, per contrastare il randagismo, c’è la mappatura e la sterilizzazione dei cani. Purtroppo, da sei mesi – conclude – abbiamo avuto grossissime difficoltà perché l’Asp non procede con le sterilizzazioni, aspetto fondamentale per il controllo del territorio”.