La piccola compagnia Rocket Lab ha effettuato con successo il suo primo decollo dal suolo americano, aprendo la strada a potenziali voli mensili dalla costa orientale degli Stati Uniti. Il booster Electron è stato lanciato dalla Wallops Flight Facility della NASA con 3 satelliti commerciali a radiofrequenza per il cliente HawkEye 360 a bordo.
Il decollo è avvenuto a mezzanotte di oggi ora italiana, circa 45 minuti dopo il tramonto ora locale. Il razzo ha illuminato il cielo crepuscolare sulla sponda orientale della Virginia con un ruggito, sorvolando le stelle della costellazione di Orione mentre si inarcava in orbita.
“Decollo di Electron dal Launch Complex 2, che lascia il suolo americano per la prima volta e si dirige verso lo Spazio, in alto e sopra l’Oceano Atlantico“, è stato il commento di Murielle Baker, responsabile delle comunicazioni di Rocket Lab, durante un webcast.
I tre satelliti sono stati dispiegati come previsto a un’altitudine di circa 550 km poco meno di un’ora dopo il decollo. La notizia del successo è arrivata con un ritardo di circa 35 minuti, tuttavia, perché una stazione terrestre di ricezione delle comunicazioni non funzionava correttamente.
“Virginia Is for Launch Lovers”, l’atteso lancio di Rocket Lab dagli USA
Il lancio, soprannominato “Virginia Is for Launch Lovers” (basato sul motto dello stato “Virginia Is for Lovers”), ha richiesto anni per Rocket Lab, che fino ad ora ha lanciato missioni Electron solo dai suoi 2 pad sulla Penisola di Mahia dell’Isola del Nord della Nuova Zelanda.
Il sito di lancio in Virginia fa parte del Mid-Atlantic Regional Spaceport per i lanci commerciali da Wallops. Rocket Lab ha terminato la costruzione del suo pad presso il sito statunitense nel 2020.
“Siamo incredibilmente entusiasti della capacità che stiamo portando in Virginia offrendo un lancio reattivo per i nostri clienti dal suolo statunitense, e siamo anche orgogliosi delle opportunità che crea per la comunità locale creando posti di lavoro altamente qualificati e portando alta-tecnologia alla costa orientale,” ha dichiarato il fondatore e CEO di Rocket Lab, Peter Beck. Il nuovo pad offrirà ulteriore flessibilità per i voli commerciali, militari e governativi statunitensi, ha aggiunto.
Rocket Lab intendeva iniziare i lanci da Wallops nel 2020, ma problemi con un sistema di terminazione del volo autonomo sviluppato dalla NASA, necessario per i lanci di Electron su suolo americano, hanno aggiunto anni di ritardo. Il sistema è un software di sicurezza automatizzato progettato per aiutare i razzi ad auto-distruggersi in caso di uscita fuori rotta durante il volo.
Il direttore della NASA Wallops Flight Facility, David Pierce, ha affermato che l’agenzia ha riscontrato numerosi errori nel software che hanno richiesto correzioni e test aggiuntivi da parte della NASA, della US Space Force e della Federal Aviation Administration. Questi problemi sono stati risolti a metà dicembre 2022. E’ stato poi il maltempo a impedire il tentativo di lancio di dicembre.
Le future missioni di Rocket Lab
Il lancio di debutto negli Stati Uniti di Rocket Lab è stato la prima di tre missioni pianificate per il cliente HawkEye, 360 con sede in Virginia, che sta costruendo una costellazione di piccoli satelliti per la sorveglianza in radiofrequenza. La compagnia farà volare un totale di 15 satelliti HawkEye 360 entro il 2024 in base all’accordo.
Rocket Lab attualmente prevede di lanciare circa una missione Electron al mese dal pad di Wallops. L’azienda sta costruendo un razzo riutilizzabile più grande chiamato Neutron, ed anche questo volerà dalla piattaforma in Virginia. Il primo volo del vettore Neutron è previsto non prima del 2024.
Inoltre, Rocket Lab sta lavorando per rendere riutilizzabile il primo stadio di Electron. La società ha recuperato e analizzato i booster in diverse missioni orbitali fino ad oggi e in un’occasione ha persino recuperato un primo stadio in caduta dal cielo con un elicottero. Nessun tentativo di recupero è stato effettuato durante la missione “Virginia Is for Launch Lovers”.